Cellulari: quali sono le idee per risolvere la dipendenza?

Problema cellulari. Una questione che non riguarda più soltanto i giovani, bensì tutta la comunità e sempre più persone ne sono diventate dipendenti. Fortunatamente diverse località hanno iniziato a prendere provvedimenti.

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Tempo di lettura articolo: 2 minuti

Uno dei problemi più gravi nella nostra società negli ultimi anni è senza dubbio quello dei cellulari, sempre più persone ne sono dipendenti: gli adolescenti sono coloro che detengono il record di ore giornaliere passate davanti a quello schermo, ma mano a mano anche gli adulti si stanno modernizzando… La conseguenza più grave? Essendo loro le persone con più potere nella società, spesso sono vittime e talvolta cause di corruzione, di ricatti per delle foto private postate sui social, di incidenti automobilistici e di scarsa efficienza nel proprio compito lavorativo ed educativo, basti pensare a che impressione possano avere i bambini dei propri genitori.

Alcune delle discussioni più vive negli ultimi tempi parlano appunto del problema dell’uso assolutamente inappropriato dei cellulari durante la guida, e, di conseguenza, sono partite diversi dibattiti su come fare a diminuirne il numero. “Considerando tutte le multe comminate nel 2017 nei comuni capoluoghi di provincia dalla Polizia Municipale, su un totale di 17 mln 69 mila e 524 infrazioni rilevate, quelle per l’uso del telefonino sono state appena 61.929” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, nel suo discorso contro la riforma proposta di aumentare le multe da 161 € a 422€, ritenendola egli inutile a causa delle pochissime multe date. “Purtroppo l’80% delle multe comminate dai Comuni italiani sono per divieto di  sosta e ztl, troppo poche quelle per le infrazioni realmente pericolose. Se vogliamo aumentare la sicurezza dobbiamo invertire il rapporto” conclude Dona.

In alcuni luoghi si sono apportate delle iniziative per sensibilizzare le persone: per esempio, durante la settimana tra l’11 e il17 febbraio, il comune di Bolzano ha ideato la campagna “#staysmart”, che prevede il mettere dei “paratesta” su lampioni e cartelli stradali per non far sbattere il capo delle persone intente ad inviare messaggi. Washington, invece, circa cinque anni fa ha ideato un marciapiede diviso tra persone che non usano il cellulare finché camminano e quelle che invece lo usano, scrivendo rispettivamente “NO CELLPHONES” (no cellulari) e “CELLPHONES, walk in this lane at your own risk” (cellulari, cammina in questa corsia a tuo rischio).

A New York il 21 febbraio una bambina di soli 9 anni si è tolta la vita a causa del ritiro del cellulare da parte dei genitori; è necessario porre fine a questi avvenimenti per evitare di avere delle vittime colpevoli solo di essere capitate in questa era tecnologica, in cui l’individuo non è più una persona, bensì un’immagine sullo schermo che diventa sempre più “potente” in base a quanti follower ha su un social.

Bisogna diminuire il numero di dipendenti dal cellulare, e non si deve far approcciare i bambini piccoli con questo strumento che non porta ad altro che solitudine, superficialità e a volte anche a tragedie.

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