Bacanal del gnoco, una festa per un’intera comunità, che quest’anno, il 21 febbraio scorso, ha raggiunto l’edizione numero 490. A Verona questa tradizione nacque con una rivolta: nel 1531 i fornai veronesi si rifiutarono di preparare e vendere il pane a causa del prezzo eccessivamente alto della farina, ciò scatenò la rabbia di tutti i cittadini che volevano il pane.
Soprattutto nel quartiere di San Zeno, ci furono diversi episodi di violenza. Fu necessario istituire una commissione di cittadini, fra questi Tommaso da Vico, un uomo che fece distribuire ai più poveri pane, vino, burro, farina e formaggio. La distribuzione avvenne nell’ultimo venerdì prima della quaresima e da allora si sarebbe ripetuto ogni anno.
Divenne una ricorrenza sempre più speciale, una vera e propria festa e in piazza si prepararono grandi quantità di gnocchi. Nacque così il Venerdì Gnocolár, che ancora oggi si festeggia mangiando gnocchi, con burro e formaggio o conditi con sugo al pomodoro.
Inoltre il carnevale segue con sfilate di carri allegorici che attraversano tutta la città compiendo un percorso lungo 7 km.
La maschera tipica della città di Verona è il Papà del Gnocco, considerata la maschera tipica più antica di Italia presente dal 1500. Oltre a questa, ogni quartiere ha la propria maschera tipica, che sfila in giorni diversi.