Carnevale di Verona, 490 anni di gloriosa storia

Anche quest'anno a Verona è tornato il Bacanal del gnoco, una tradizione nata nel quartiere San Zeno.

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Papà del Gnoco, la maschera simbolo del Carnevale Veronese.
Papà del Gnoco, la maschera simbolo del Carnevale Veronese.
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Bacanal del gnoco, una festa per un’intera comunità, che quest’anno, il 21 febbraio scorso, ha raggiunto l’edizione numero 490. A Verona questa tradizione nacque con una rivolta: nel 1531 i fornai veronesi si rifiutarono di preparare e vendere il pane a causa del prezzo eccessivamente alto della farina, ciò scatenò la rabbia di tutti i cittadini che volevano il pane. 

Soprattutto nel quartiere di San Zeno, ci furono diversi episodi di violenza. Fu necessario istituire una commissione di cittadini, fra questi Tommaso da Vico, un uomo che fece distribuire ai più poveri pane, vino, burro, farina e formaggio. La distribuzione avvenne nell’ultimo venerdì prima della quaresima e da allora si sarebbe ripetuto ogni anno.

Divenne una ricorrenza sempre più speciale, una vera e propria festa e in piazza si prepararono grandi quantità di gnocchi. Nacque così il Venerdì Gnocolár, che ancora oggi si festeggia mangiando gnocchi, con burro e formaggio o conditi con sugo al pomodoro.

Inoltre il carnevale segue con sfilate di carri allegorici che attraversano tutta la città compiendo un percorso lungo 7 km.

La maschera tipica della città di Verona è il Papà del Gnocco, considerata la maschera tipica più antica di Italia presente dal 1500. Oltre a questa, ogni quartiere ha la propria maschera tipica, che sfila in giorni diversi.

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Ho 15 anni, sono nata il 1 Aprile 2004. Il mio segno zodiacale è l’Ariete, infatti ho un carattere molto impulsivo e testardo. So essere però anche una persona altruista e generosa, mi piace molto stare in compagnia delle persone a me care. Sono figlia unica, e questa cosa non mi è mai piaciuta più di tanto perché ho sempre desiderato poter avere un fratello o una sorella, con il quale condividere tutto e divertirmi; ammetto però che essere figlia unica ha anche i suoi pregi. Sono una ragazza molto sportiva: gioco a tennis, anche se ho praticato per molti anni pattinaggio artistico.Inoltre, uno dei miei hobby preferiti, oltre alla lettura, è ascoltare la musica, anche se non ho un genere preferito. Ho scelto il liceo classico perché le materie umanistiche mi hanno sempre colpito di più rispetto a quelle scientifiche, e le lingue antiche mi hanno sempre affascinata. Da grande mi piacerebbe molto lavorare nel mondo della psicologia, ma chissà dove mi porterà il cuore.

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