In questi giorni Woody Allen è il grande protagonista delle telecamere, ma soprattutto della stampa (del Regno Unito) dal momento il 5 giugno 2020 verrà trasmesso su tutte le piattaforme digitali inglesi il suo ultimo film “Un giorno di pioggia a New York” che arriva, con un clamoroso ritardo rispetto all’Italia, ma sempre meglio degli Usa dove il suo film resta senza vendite e distribuzioni, a causa delle accuse di molestie da parte della figlia adottiva Dylan.
“Un giorno di pioggia a New York” non sarà di certo l’ultimo film di Allen, infatti, ha già girato “Rifkin’s Festival” con Gina Gershon, Christoph Waltz e Louis Garrel.
Questo suo nuovo film doveva spiccare al Festival di Cannes, che è stato, invece, cancellato (causa emergenza Covid-19).
Inoltre, Allen ha scritto la sceneggiatura di un’altra pellicola, le cui riprese erano previste a Parigi per quest’estate e possiamo dire che anche lui, durante questa quarantena si è dato da fare.
Woody è stato intervistato dal “Financial Times” e il regista americano non ha rilasciato buone notizie, anzi ha dichiarato di un possibile ritiro dal mondo del cinema, dato che si trova in attesa di capire quando potrà partire la produzione e al momento appare molto pessimista al riguardo.
«Il virus ha messo fine a tutto ciò. Ho 84 anni e presto morirò. Anche se avessi scritto la migliore sceneggiatura al mondo, non si può girarla e non c’è un posto dove farla vedere, per me non esiste alcun incentivo per continuare. Sono abituato a finire una sceneggiatura, strapparla dalla macchina da scrivere, passare dal mio produttore che la sistema, troviamo il cast e giriamo. Lo faccio da anni e anni allo stesso modo, è un processo molto semplice. Ma ora non funziona. Che ci posso fare?».
Queste sono le dure parole di Allen rivolte alle telecamere.
Nonostante tutto ciò sembra che uno dei tanti motivi del possibile ritiro dal mondo dello spettacolo sia delineato dalla morte di Eddie Davis componente della band jazz in cui lo stesso Allen suonava da anni.
Insomma, la morte dell’amico di Coronavirus sembra essere per Allen ancora una ferita aperta e un lutto faticoso da accettare e superare.
«Non sappiamo quale sarà il futuro della band. Ho suonato con Eddie un lunedì sera come al solito e due settimane dopo se n’era andato. Chissà se torneremo a suonare».
Così ha commentato tristemente il regista, il quale non sembra per nulla interessato a realizzare e girare un film su questo terribile periodo, che ha cambiato il mondo.