Buon Natale dal 1843

Una delle prime cartoline stampate al mondo, in origine commercializzata nel lontano 1843, sta per essere venduta all’asta per migliaia di sterline.

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Un pezzo importantissimo e estremamente raro dell’intera storia britannica va all’asta. Stiamo parlando della prima cartolina natalizia messa in commercio e che risale all’epoca in cui Charles Dickens scrisse il famosissimo libro «A Christmas Carol», un capolavoro da cui poi si è preso spunto per la realizzazione di un vero e proprio film, che sicuramente accompagna tutti noi durante le vacanze di Natale e che ha contribuito a creare quella che è la festa del 25 dicembre che celebriamo noi oggi, con l’albero ed i regali.

Il cartoncino che funge da biglietto di auguri risalente al 1843, quando ancora regnava la regina Vittoria, presenta la scritta «Merry Christmas and Happy New Year» ma anche un’illustrazione di John Callcott Horsley e di Joseph Cundall, la quale, tuttora, è oggetto di polemiche e controversie, in quanto raffigura una famiglia attorno ad un  tavolo pronta per il pranzo di Natale e si nota che un adulto porge un bicchiere di vino ad una bambina, oltre ad una coppia abbracciata in modo forse troppo «esplicito» per l’epoca e che provocò discussioni e la nascita di campagne volte a censurare queste creazioni, infatti, la produzione stessa di queste cartoline si interruppe per ben tre anni.

La cartolina del 1843

Di questi biglietti d’auguri al giorno d’oggi ne esistono solo una trentina in tutto il mondo, ma gli analisti confermano che quello che è stato ritrovato è probabilmente e quasi sicuramente quello più in buone condizioni, tanto da essere venduto all’asta per migliaia di sterline. La cartolina in questione è stata trovata di recente in una soffitta di una casa inglese a Londra.

Interessante è notare che all’epoca valeva al massimo una sterlina, mentre ora chiunque offre cifre esorbitanti pur di avere con sé un reperto storico. L’illustratore di quelle cartoline natalizie fu Horsley su suggerimento di Henry Cole, il quale non solo fu il fondatore del «Victoria&Albert Museum» ma fu colui a cui si attribuisce l’abitudine di inviare biglietti di auguri per Natale, cosa che in quella che è la società moderna ed attuale, rappresenta una pratica quasi «passata di moda» in quanto i messaggi Whatsapp hanno soppiantato la bellezza di inviare lettere e cartoncini d’auguri, durante le festività e non solo.

Se riflettiamo a questo proposito ci rendiamo conto di quanto la tecnologia al giorno d’oggi stia soppiantando anche le tradizioni, fermiamoci e pensiamo chi realmente preferirebbe il messaggio d’auguri copiato ed incollato via chat, piuttosto di un vero e proprio biglietto personalizzato, che tra l’altro si può conservare benissimo a distanza di anni, come in questo caso ed addirittura poi essere venduto

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Vivo a Negrar, in provincia di Verona. Frequento il liceo classico alle Stimate e scegliendo questo indirizzo mi sono resa conto del vivo interesse e la curiosità che provo nei confronti delle materie umanistiche, trovo che siano a dir poco affascinanti ed inaspettatamente legate a quella che è la modernità. Le materie che prediligo sono filosofia, storia ed epica, tanto che nel tempo libero cerco di leggere più libri possibili in riferimento a queste discipline. Pratico pattinaggio sul ghiaccio e coloro che mi conoscono sanno la passione e l’impegno che impiego per questo sport, da cui indubbiamente ho ottenuto tante soddisfazioni. Riguardo al mio futuro, mi piacerebbe svolgere un lavoro che mi renda orgogliosa e che vada a premiare tutti gli sforzi fatti.

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