Ha compiuto 30 anni il quattordicesimo album dei Queen, il gruppo musicale composto da Roger Taylor e John Deacon alla batteria, Brian May alla chitarra e l’inconfondibile voce di Freddie Mercury, uscito il 4 febbraio del 1991, ultimo album con Freddie Mercury, il frontman del gruppo.

Quest’opera, pubblicata dall’etichetta Parlophone, ebbe una lunga gestazione a causa del peggioramento della malattia di Mercury, che infatti morì il 24 novembre 1991, per questo l’album sarà fortemente influenzato dalla situazione del frontman e i testi sono caratterizzati dalla sua imminente morte, che a volte compare direttamente (come nel caso di “The Hitman”, “These Are The Days Of Our Lives” e “The Show Must Go On”), altre volte filtrata attraverso l’umorismo (come nel caso di “I’m Going Slightly Mad”) e dalle sue paure e i suoi timori. In questo album sono presenti molti presagi di addio, come nella canzone “Don’t Try So Hard”, che ci invita a lasciare che le cose scorrano, oppure in “Ride The Wild Wind” che ci dice di vivere la propria vita o quello che ne rimane.

L’album raggiunse la prima posizione nella UK Albums Chart, rimanendovi due settimane, raggiunse anche il primo posto nelle classifiche in Italia, Germania, Svizzera e Olanda; secondo in Austria, terzo in Spagna, sesto in Australia e Nuova Zelanda, ottavo in Norvegia, nono in Francia e Svezia, ed è anche stato il primo album dai tempi di “The Works” ad essere considerato Disco d’oro negli Usa, votato inoltre come novantaquattresimo miglior album di tutti i tempi, in un sondaggio della BBC.
Nel 1989 la sieropositività di Mercury si trasformò in Aids e il cantante rivelò ai membri della band le sue condizioni di salute, così i Queen, neanche un mese dopo l’uscita di “The Miracle”, che sarebbe poi stato pubblicato nel 22 maggio, trascorsero tutto il 1990 in studio, tra i Metropolis Studios di West London e i Mountain Studios di Montreux in Svizzera, per registrare un ultimo album perché, come ricorda Roger Taylor «più si ammalava, più Freddie voleva una ragione per vivere».
La registrazione di “Innuendo” fu più lunga del previsto, l’album, sarebbe dovuto uscire a Natale, ma a causa dell’aggravamento delle condizioni di salute di Freddy, l’album uscì nel febbraio 1991. In questo album la voce di Mercury è più flebile rispetto agli altri dischi.
La cover del disco è stata disegnata dagli stessi Queen insieme a Richard Gray, ispirati dall’illustrazione del disco dall’opera “L’Autre Monde” del caricaturista francese Grandville.

Roger fu colpito dall’immagine intitolata, “Il giocatore degli universi” che ritraeva un funambolo del circo intento a manipolare i pianeti al posto delle classiche palline, sopra un “tappeto” di globi terrestri, indossando una maglietta ritraente la Triplice Dea, che rappresenta i tre aspetti della luna.

La litografia originale era in bianco e nero, ma i Queen chiesero a Grey di trasformarla a colori, il quale, oltre alla loro richiesta, sostituì la stella del disegno originale con una banana, in modo da richiamare il testo della canzone “I’m going Slightly Mad”.

Freddie Mercury, che possiamo quasi definire un “gattaro”, (infatti per alcuni periodi, nella sua lussuosa abitazione di Garden Lodge, ha vissuto con dieci gatti), alla sua micia preferita, Delilah, dedicò una canzone, scrivendo in una strofa “Delilah, ti amo”.

Questa canzone non piaceva molto a May, Taylor e Deacon ma, vista la situazione, decisero comunque di inserirla nell’album “Innuendo”, che si chiude con “The Show Must Go On”, erroneamente considerato il brano d’addio di Mercury al mondo. In realtà la canzone è scritta da Brian May e accreditata all’intera band.
Secondo una leggenda May, quando fu realizzata la demo prima del pezzo, era preoccupato che Mercury non riuscisse a intonare le parti in falsetto e voleva eliminarle ma, in fase di registrazione, Mercury quando cantò il verso “On With The Show!” fece un acuto da pelle d’oca, riuscendo a raggiungere altezze mai prese in precedenza. May affermò: «Ha trovato da qualche parte l’energia necessaria, e la voce in “The Show Must go On” è incredibile. Non ho mai sentito nessuno cantare così in tutta la mia vita».
Tutte queste canzoni non sono mai state suonate dal vivo con Freddie Mercury, dal momento che il gruppo si ritirò dalle scene dopo “A kind Of Magic”. La prima occasione per sentirle in live sarebbe stato “il Freddie Mercury Tribute”, ovvero il concerto andato in scena a Wembley il 20 aprile 1992.
A cantare “Innuendo”, con i tre componenti rimasti, ci fu Robert Plant, con l’aggiunta di alcune citazioni di “Thank You” e “Kashmir” dei Led Zeppelin. Non fu un caso, in quanto Mercury aveva confidato a Plant di aver scritto il testo di “Innuendo” proprio pensando ai Led Zeppelin.

Dopo la morte di Mercury, Brian e Roger intrapresero una breve carriera da solisti, componendo qualche canzone ma di poco successo mentre il bassista, John Deacon, si ritirò dalla scena per poi ritornarci nel 1992, in occasione del “Freddie Mercury Tribute”, uno dei più grandi eventi musicali di tutti i tempi.

Nell’ottobre del 2006 Brian May partecipò all’anniversario dei 50 anni di attività della “Fender”, celebre marchio di chitarre. In questa occasione si ritrovò a suonare col suo vecchio amico Paul Rodgers, ex cantante dei “Free” e dei “Bad Company”, con cui aveva già suonato nel 1996 nella canzone “Reaching Out” e tra i due nasce una certa alchimia, così May contatta Taylor per fargli sentire la voce di Rodgers, così nascono i Queen + Paul Rodgers.

Inizialmente i fan reagirono con freddezza al nuovo progetto, in quanto nessuno avrebbe potuto prendere il posto di Freddie Mercury.
Il 15 agosto 2006 Brian May annunciò il nuovo album dei Queen, dopo 12 anni di silenzio discografico.
Nel marzo 2008 furono annunciati dal gruppo sia il lancio del nuovo album “The Cosmos Rocks”, pubblicato nel 2008 in Europa e negli USA, sia il lancio del nuovo tour che partì nel settembre dello stesso anno e toccò 25 città.

Nel maggio 2009 sancirono la fine della collaborazione.