Per la terza volta nella storia, a distanza di 21 anni, la barca italiana batte 7-1 il team Ineos Uk ad Auckland, in Nuova Zelanda e si aggiudica la Prada Cup. Luna Rossa ora sfiderà Team New Zealand nell’America’s Cup a partire dal prossimo 6 marzo. L’imbarcazione azzurra ha vinto due volte questa competizione: nel 1992 con il Moro di Venezia e nel 2000 con la stessa Luna Rossa.
La finale tra Luna Rossa e Ineos Uk

Dopo aver gareggiato nelle precedenti regate, Luna Rossa è sempre stata in vantaggio. Si pensava che si fosse riaperta la contesa dopo che Ineos aveva vinto la sesta regata per un soffio (solo 14 secondi), invece l’imbarcazione italiana si è aggiudicata una meritata vittoria, soprattutto grazie ai formidabili timonieri e ai componenti dell’equipaggio.
Sono state decisive principalmente la partenza e le prime fasi dopo di essa: Luna Rossa si è portata subito davanti nelle prime virate, potendo così poi dominare per tutto il resto del tempo.
Nella regata numero sette il ritardo accumulato dall’equipaggio di Ben Ainslie (Team Ineos Uk) è stato di 105 secondi. Anche nell’ultima regata, nonostante una penalità per partenza anticipata, Luna Rossa si è velocemente portata in vantaggio non permettendo più a Ineos di raggiungerla.
La scelta dei due timonieri
Luna Rossa si è subito differenziata dagli altri equipaggi per aspetto tattico e tecnico, ma soprattutto per la scelta di utilizzare due timonieri, James Spithill e Francesco Bruni, al posto di un solo uomo al comando.

Perché questa scelta?
Lo spiega Jacopo Plazzi, giovane coach di Team Prada Pirelli, in un’intervista: «Abbiamo deciso sin dall’inizio di andare con due timonieri che si alternano. Questo porta vantaggi in pre-partenza e nelle situazioni strette. I ragazzi sono bravi nelle pre-partenze. L’integrazione di Pietro Sibello (tattico dell’equipaggio) si è rivelata il miglioramento maggiore sul piano comunicativo tra i ragazzi. Sia Spithill sia Bruni che Sibello sono tre timonieri bravissimi, tutti in grado di guardare il vento, il campo e l’avversario. La difficoltà è che, in certe situazioni, i timonieri sono impegnati sulla barca. Per questo abbiamo lavorato affinché ci fosse qualcuno libero di guardare fuori, anticipare le situazioni e dare informazioni agli altri due. Queste barche non sono facili da portare».
Dichiarazioni dopo la vittoria

Francesco Bruni: «È un grande giorno per noi e per Luna Rossa, ma è anche un grande giorno per l’Italia. É stata una finale molto difficile, ora dobbiamo subito concentrarci sulla bella battaglia che ci aspetta in America’s Cup».
Soddisfatto anche il secondo timoniere, James Spithill: «Abbiamo limitato gli errori, mantenuto la calma e preso buone decisioni. La barca poi ha fatto il resto».
Invece Ben Ainslie, skipper e Team Principal di Ineos Uk ammette la sconfitta: «É una grande cosa per l’Italia essere ancora in finale di America’s Cup. Complimenti al team, a Jimmy e Checco (Francesco Bruni) e a tutti i ragazzi, sono stati fantastici e hanno meritato la vittoria. Giù il cappello per loro. Noi siamo ovviamente dispiaciuti, non siamo riusciti a esprimere il potenziale. Ora torniamo a bordo e vediamo cosa possiamo fare».
Patrizio Bertelli l’ideatore di un sogno
Patrizio Bertelli è nato ad Arezzo il 6 aprile 1946 ed è l’amministratore delegato del Gruppo Prada, la holding che prende il nome della maison fondata nel 1913 dal nonno della moglie e stilista Miuccia Prada.
È sempre stato appassionato di vela fin dagli anni Sessanta, così nel 1997 ha deciso di lanciare il progetto Luna Rossa per entrare nell’America’s Cup, e infatti questa è la quinta partecipazione alla competizione.

Durante un’intervista gli hanno chiesto che cosa lo spingesse a rinnovare la sfida di Luna Rossa per la Coppa America, dal momento che lui è la storia di questa gara dal 1997, lanciando il progetto Luna Rossa che arrivò alla finale di Auckland nel 2000 vincendo. «Mi spinge la passione. – confessa – In questi oltre vent’anni lo scenario intorno a noi è mutato spesso. Ma in poche parole posso dire che Luna Rossa ha cambiato il concetto di Coppa America e ha contribuito enormemente alla sua popolarità».