Nel 2019, l’Italia diventa il Paese con il maggior numero di patrimoni UNESCO, raggiunta poco dopo dalla Cina. Sono 55 i siti, tra città, opere d’arte, monumenti. Sorprendente? Forse non dovrebbe esserlo, dal momento che la nostra Nazione è stata per secoli terra protagonista di crescita e cambiamento. Il riconoscimento di questi beni culturali come patrimoni dell’umanità è solo una testimonianza del ruolo fondamentale che ha avuto nello sviluppo della storia umana.

In occasione della Giornata Internazionale dei siti e monumenti UNESCO celebrata il 18 aprile, conosciamo e scopriamo quindi ciò che il corso della storia ha lasciato in Veneto. Regione ospite di grandissime civiltà, ha accolto diverse culture e tradizioni, creando da queste una terra eterogenea e ricca di luoghi che ricordano il suo passato. Dal periodo romano alla Repubblica di Venezia, tra mare, montagna e collina.
I siti patrimoni Unesco
Nel 1987, Venezia, con la sua laguna, diventa il primo patrimonio dell’umanità situato nella regione Veneto, di cui è capoluogo e città più famosa. Conosciuta, amata e ammirata in tutto il mondo, Venezia viene definita Regina dei Mari, per aver esteso i suoi orizzonti oltre la laguna, i mari Adriatico e Mediterraneo, arrivando fino a Oriente e rappresentando quindi l’avvicinamento tra mondo occidentale e orientale. Nata dall’unione di 118 piccole isole collegate da canali e rii, si trasforma ben presto in una fitta rete non solo di calli e ponticelli, ma anche di scambi commerciali e culturali con il resto del mondo conosciuto. I mercanti veneziani animano la città e la sua laguna, rendendo Venezia la prima metropoli a carattere multietnico. Affermatasi nel periodo medioevale delle Repubbliche marinare come Serenissima, fino al Rinascimento è terra di viaggiatori, studiosi e pittori, tra cui Tiziano, Tintoretto e Tiepolo. Oggi, la città è simbolo dell’Italia nel mondo, di una continua interazione tra uomo ed ecosistema, una storia che cominciò 1600 anni fa.

La città di Vicenza e gli edifici di Palladio in Veneto, 23 palazzi nella stessa città e 24 ville in tutto il territorio regionale, sono riconosciute patrimonio Unesco dal 1994. Vicenza comincia lo sviluppo grazie alla vicina Venezia attorno alla prima metà del Cinquecento, quando vengono commissionati progetti per residenze di nobili veneziani ad uno dei maggiori architetti dell’epoca: Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio. Con le sue opere, Palladio mette in stretto legame antico e moderno, elementi architettonici e natura, modificando l’impianto urbanistico della città e del paesaggio circostante e valorizzando la relazione tra le ville e il territorio veneto, unica nel mondo.

Ancora oggi centro di educazione e ricerca scientifica universitaria, l’Orto Botanico di Padova viene riconosciuto patrimonio dell’umanità nel 1997. Grazie al suo fondamentale ruolo nella diffusione della medicina e della scienza botanica, è considerato modello di approcci didattici e scientifici sullo studio delle piante mediche. La creazione dell’Orto risale al 1545, rendendo quello di Padova il più antico del mondo occidentale che abbia conservato l’originale forma e ubicazione. Destinato in principio alla sola coltivazione di piante per medicamenti, oggi mantiene il ruolo simbolico di polo di scambi internazionali per la diffusione della conoscenza medica.

A 3000 metri sopra il livello del mare, antichi fondali marini sono oggi le più alte vette della penisola italiana, creando il paesaggio montuoso delle Dolomiti. Anche se inserite nella lista dei patrimoni Unesco soltanto nel 2009, la storia di questi sistemi montuosi inizia circa 250 milioni di anni fa. Per la particolare composizione chimica della loro roccia, definita dolomia, le pareti dolomitiche sono teatro di un fenomeno ineguagliabile: la luce stabilisce un particolare legame che dipinge di rosa, viola, rosso o arancione le cime all’alba e al tramonto. Il riconoscimento Unesco evidenzia il valore paesaggistico e ambientale delle Dolomiti, invita a rispettare il sito naturale e a valorizzarlo poiché unico al mondo.

Verona
Arena, Teatro romano, Ponte Pietra e Piazza Erbe. È l’anno 2000 quando anche Verona, i suoi edifici e storia romana entrano a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità. Verona non è solo la città dell’amore, scenografia di Romeo e Giulietta, ma è l’ambiente che ha visto secoli di storia romana lasciare importanti tracce nel territorio, che ha prosperato sotto la famiglia degli Scaligeri, la Serenissima e Napoleone. Qui hanno vissuto Catullo e Dante Alighieri, grandi letterati, protagonisti della storia del sapere umano. Qui è stata costruita l’Arena, icona della città e uno degli anfiteatri di architettura romana meglio conservati, grazie anche a sistematici restauri fin dal Cinquecento. È proprio la sua unicità a permettere al visitatore di comprendere a fondo la storia della città e con questa quella di tutta la civiltà italiana, figlia ed erede dei Romani. Verona ospita inoltre, durante la stagione estiva, il festival lirico areniano e il Tocatì, candidato come patrimonio immateriale dell’Unesco.

La cultura che ci circonda e le bellezze che costellano la nostra terra ci sorprendono ogni volta, pur conoscendole da sempre, pur sentendole nominare o addirittura osservandole quotidianamente. Forse l’Italia ha bisogno di ricordare che il suo valore non è soltanto astratto, ma che la sua ricchezza è ancora oggi contributo tangibile per la storia dell’umanità.