Per deridere Napoleone e il suo rientro a Parigi dopo l’esilio all’Isola d’Elba, una vignetta del tempo lo ritraeva così: la scena è ambientata nel mare e Napoleone ha nella mano una torcia, pronuncia le parole: “Vi porto la mia luce“, ma in realtà il vignettista vuole sottolineare che la sua ricomparsa porterà la guerra e la caduta dei sovrani legittimi, che vengono rappresentati caduti in acqua o in procinto di cadervi.

Nella realtà storica Napoleone era approdato nel golfo di Juan a bordo dell’Inconstant, il bastimento a due alberi lungo 30 metri e con 14 cannoni.
Qualche tempo prima con una mossa geniale era riuscito ad appropriarsi del veliero incagliato nella zona di Portoferraio. Col pretesto di farlo riparare, aveva cominciato ad armarlo e a fornirlo di provviste. Molti giovani delle famiglie elbane più in vista decisero di seguirlo e l’equipaggio raggiunse il numero di 673 uomini.
Ma, al posto dell’Inconstant, nella vignetta Bonaparte si trova solo su una barchetta sgangherata trascinata da…oche, ovvero l’animale più stupido che uno possa trovare.
Luoghi comuni sugli animali
Perchè quando si pensa ad un prototipo di sciocco si pensa ad un’oca e quando uno va in confusione si dice “andare in oca”.
Ricordate le oche degli Aristogatti, le celebri Adelina, Guendalina e lo zio Reginaldo? In una famosa scena del film le due oche parlano tra di loro: “Adelina, se cammino ancora finirà che mi verranno i piedi piatti! Guendalina, noi siamo nate con i piedi piatti”.
Ma è proprio vero che le oche sono stupide? Il libro “Il mondo dell’ignoranza sugli animali”, scritto da John Lloyd e John Mitchinson, due zoologi, dimostra dal punto di vista scientifico come le oche in realtà siano molto sensibili e per niente sciocche.
Per esempio quando muore il compagno o la compagna, questi animali sono capaci di starnazzare per mesi e incapaci di farsi una ragione della perdita.
Allo stesso modo, la scienza ha oggi sfatato moltissimi altri luoghi comuni sugli animali. Un esempio riguarda la volpe, che si considera astuta. Gli antichi Greci credevano di poter capire il carattere delle persone e degli animali in base alle loro caratteristiche fisiche, così il muso della volpe, assai lungo, era considerato indice di furbizia, però in in realtà questo bellissimo animale è molto pauroso, abitudinario, non rivela caratteristiche straordinarie né nella caccia né nella vita sociale, che si presenta spesso piuttosto scarsa.
Spesso queste “fake news” risalgono ai bestiari medievali, manuali di zoologia, la cui origine è da ricondurre ad antichi testi greci che offrivano l’interpretazione degli animali e delle loro caratteristiche in chiave simbolica e religiosa, e talvolta descrivevano gli animali in maniera negativa.
Ad oggi invece abbiamo a disposizione studi scientifici di alto livello di cui dovremmo fidarci un po’ di più.