“Premio Chiara Giovani”: 421 partecipanti e c’è una veronese fra i finalisti

La giovane scrittrice di Bussolengo, Valentina Ganassin, classe 1997 e studentessa della Scuola Cinema Indipendente Firenze si è candidata al concorso letterario "Premio Chiara Giovani 2021" con il suo volume "Aria" .

0
Concorso letterario
Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Valentina Ganassin, autrice del volumeAria, è in finale con l’opportunità di vincere il concorso letterario “Premio Chiara Giovani 2021”. Tale premio è stato promosso dall’Associazione Amici di Piero Chiara con il contributo di Regione Lombardia e con il patrocinio e il sostegno di diversi enti pubblici e privati tra cui Repubblica e Cantone Ticino, Fondazione AEM gruppo a2a, Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, Comunità di Lavoro Regio Insubrica, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e della Lombardia.

Il concorso era riservato a giovani di 15-25 anni, italiani e svizzeri, invitati a produrre un racconto inedito. La partecipazione è solo online. La segreteria ha ricevuto la cifra record di 421 racconti, che dimostra come questo concorso letterario, sia diventato oggi una consolidata realtà nazionale e transfrontaliera.

Da chi è composta la giuria tecnica e quella dei lettori

La Giuria Tecnica, presieduta da: Maria Attanasio scrittrice, vincitrice Premio Chiara 2020, e composta da Michele Airoldi docente Liceo Cavalieri di Verbania, Andrea Bianchetti docente CPC Lugano e CPT Bellinzona, Cristina Boracchi dirigente Liceo Crespi Busto Arsizio, Davide Circello docente Liceo Lugano 1, Salvatore Consolo dirigente Liceo Classico Cairoli Varese, Marco Corso giornalista di Varesenews e Pier Paolo Pedrini docente STA Lugano. Insieme hanno selezionato i 31 finalisti, che sono pubblicati in un volume. La Giuria dei Lettori, composta da 150 giurati italiani e ticinesi, riceverà il volume e con i suoi voti decreterà il vincitore e la classifica dei premiati.

Le parole del Presidente della giuria tecnica

«421 racconti sono stati un consistente impegno di lettura, ma anche conoscitivamente stimolante, – sottolinea il presidente della Giuria Tecnica, Maria Attanasio – per comprendere meglio il senso della parola libertà nelle nuove generazioni».

La prefazione di Maria Attanasio, vincitrice del premio 2020

«È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla» , annotava intorno alla metà del secolo scorso Cesare Pavese ne “Il mestiere di vivere” volume in cui ha individuato due dimensioni costitutive nella scrittura: il dialogo interiore, in cui il testo trova la propria radice; e la possibilità di uscire dalle angustie dell’io e comunicare per raggiungere l’altro. 

Due dimensioni, a fondamento della scrittura, più che mai riscontrabili adesso, in tempi di forzata clausura e di ridottissima socialità a causa della pandemia; a testimoniarlo, come già nell’edizione dello scorso anno, la grande partecipazione e la connotazione testuale dei racconti pervenuti al premio Chiara Giovani 2021, rivolto ai giovani – italiani e della Svizzera italiana nati tra il 1996 e il 2006, invitati a produrre un racconto sulla traccia della pregnante densità di sensi e interpretazioni della parola libertà. Pertanto, 421 sono stati i testi pervenuti da tutt’Italia e dal Canton Ticino: un consistente impegno di lettura, ma anche conoscitivamente stimolante per la giuria tecnica, costituita da Michele Airoldi, Andrea Bianchetti, Cristina Boracchi, Davide Circello, Salvatore Consolo, Marco Corso, Pier Paolo Pedrini, e da me  presieduta. L’analisi e la valutazione di questi testi ci hanno dato la possibilità di comprendere meglio, in termini di interpretazione e di vissuto, il senso della parola libertà per le generazioni di fine millennio e i giovani della Generazione Z.  

Se in alcuni componimenti la libertà è stata rappresentata in chiave sociale, storica, ambientale, di diversità  fisica o di genere, essa ha trovato una prevalente espressione testuale come passaggio, crescita e approdo da  una dimensione psicologicamente soffocante a una liberata condizione esistenziale. Nella maggior parte dei racconti, protagonista nel teatro della libertà è l’io, il suo disagio: specchio di un’emergenza  esistenziale, in cui social e pandemia hanno ridotto la socialità. Specchio della diversità di sentire delle nuove generazioni, che non ritrovano nessuna consistenza in un intrascendibile  presente storico senza utopia. Non resta allora che il dialogo con se stessi nel chiuso di una stanza, e spesso davanti all’algido biancore del display.  

I premi del concorso

  • 1° – 500 euro
  • 2° – Orologio Locman offerto da Gioielleria La Gazza Ladra, Varese
  • 3° – Tablet con custodia offerto da Iper la grande i, Varese
  • 4° – Cena per 4 persone offerta da Ristorante Bologna, Varese
  • 5° – Google Home Mini offerto da Unieuro, Varese
  • 6° – Trousse offerto da Apex, Barasso VA
  • 7° – Parure Faber-Castell offerta da Villa, Varese
  • 8° – Occhiali da sole offerti da Ottica Giorgi Luigi, Varese
  • Premio Regio Insubrica – 200 euro – a un racconto di un autore proveniente dal territorio insubre giudicato meritevole dalla commissione della Comunità di Lavoro Regio Insubrica.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here