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Una voce che richiama da tutti gli angoli del mondo, che fonde la realtà con l’immaginazione, il personaggio con la persona, l’interpretazione con la vita. Un soprano che rivoluziona, che diventa un simbolo, icona della musica lirica. Un’artista capace di avvicinare due mondi lontani nel luogo che chiamava casa.

A Sirmione, Italia e Giappone si incontrano tra scatti fotografici e arie classiche. Il suono diventa da vedere e l’immagine da ascoltare. Maria Callas è Madama Butterfly. “La Divina Emozione. Atto primo. Maria Callas è Madama Butterfly” arriva a Sirmione, dal 24 luglio al 31 ottobre 2021 a Palazzo Callas Exhibitions. La nuova mostra fotografica, realizzata in collaborazione con Magnum Photos International, nasce da un intreccio tra Oriente e Occidente, fotografia e musica, Maria Callas e Sirmione.
Inserita nel progetto “Maria Callas 1923-2023”, un triennio ricco di eventi culturali per celebrare il centenario della Divina, l’esposizione è ideata e promossa dall’Amministrazione Comunale e patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Consorzio Lago di Garda Lombardia, Comunità del Garda e Garda Musei.
«Maria Callas ha vissuto qui gli anni più felici e sereni della sua vita e Sirmione vuole essere protagonista di questa serie di eventi, che abbracciano musica, arte e fotografia. È proprio questa ad insegnarci come da un’immagine possiamo viaggiare nel tempo, perché da una storia passata possiamo sempre raccontarne una nuova», aggiunge Luisa Lavelli, sindaco di Sirmione.

L’opera e Maria Callas
La Madama Butterfly di Giacomo Puccini, definita nel libretto “la tragedia giapponese”, è l’opera che ispira la mostra e che, con le sue arie, accompagna il visitatore per tutta l’esperienza. Dal debutto ambrosiano del 1904, continua a tramandare le antiche tradizioni del popolo giapponese con l’eterna modernità della musica classica. La trama, malinconica e romantica, ha come soprano protagonista della tragedia Cio-Cio-san, Madama (San) Farfalla (Chō), in inglese Madama Butterfly, una giovane geisha. La quindicenne giapponese, sposata con il generale americano Pinkerton, sperimenta un amore doloroso e travagliato. È noto che la Callas non amasse l’opera, ma è indiscutibile l’evidente connessione tra la vita del soprano e quella dell’immaginaria protagonista. Il parallelismo tra le due donne è inevitabile. Anche Maria Callas vive intense storie d’amore, quella con il marito Giovanni Battista Meneghini e con il greco Aristotele Onassis. Cittadina del mondo, nata a New York da genitori greci, viaggia per tutta la sua vita, facendo di Sirmione la sua casa tra il 1952 e il 1958. Un luogo che le piaceva definire “paradiso terrestre”, in cui la sua anima vive ancora nel vivo ricordo dei cittadini.

L’allestimento
Sono le opere dei più rinomati fotografi a livello mondiale quelle che accompagnano il visitatore in un viaggio per il territorio giapponese. Dagli archivi di Magnum Photos International, una delle più importanti agenzie fotografiche al mondo, sono stati selezionati gli scatti che rappresentano maggiormente il Giappone, i suoi costumi e il suo popolo, il suo contrasto tra antico e moderno, tra tradizione e innovazione.

L’accostamento delle fotografie al sottofondo musicale di due arie dell’opera, Vogliatemi bene e Un bel dì vedremo, contribuisce alla creazione di un’atmosfera teatrale, che ricorda i grandi spettacoli della Divina e le loro scenografie. Le opere sono visibili dal vivo o proiettate su schermi in sale oscurate da tende e decorate con tatami di bambù, in perfetto stile giapponese. Immagini di vita quotidiana della Divina e la forza e della grazia del Giappone sono raccontati attraverso gli occhi dei fotografi.
«Maria Callas è sinonimo di emozione. La sfida è stata quella di capire come trasportare questa emozione in una mostra. Abbiamo quindi pensato di utilizzare la voce di Maria Callas per guidare il visitatore in un mondo che trasmettesse le stesse sensazioni», così afferma Andréa Holzherr, Global Exhibitions Director di Magnum Photos International, attiva ideatrice dell’esposizione. Come in un gioco, in cui i sensi, sopraffatti, si scambiano e arte, fotografia e musica collaborano per un’esperienza unica.
La mostra prosegue all’aria aperta, completandosi con scatti inediti allestiti in diversi luoghi della penisola, per aggiungere un’ulteriore suggestione data dal panorama gardesano, quello che anche alla Callas piaceva contemplare. Questi sono posti lungo la passeggiata di via XXV Aprile, Parco Don Lino Zorzi, piazzale Orti Manara, alla Spiaggia del Prete e presso tre Cantine sirmionesi: Azienda agricola Nunzio Ghiraldi, Azienda agricola Pasetto Emilio e Azienda agricola Sgreva.

La fotografia si assume quindi il compito di unire tutti a suon di musica, la musica della vita, del cuore, delle parole. La nostra musica, quella delle persone di Maria Callas. Due donne tra Parigi e Nagasaki, tra realtà e fantasia, con l’America e l’amore in comune. Maria Callas è Madama Butterfly.