La città di Populonia si trova sul litorale toscano e attualmente è una frazione del comune di Piombino, ma una volta era una delle dodici antiche città etrusche, tra le più importanti e grandi e l’unica a trovarsi sul mare.
Deve il suo nome al borgo che veniva chiamato “Pupluna” o “Fufluna”, derivanti dalla parola etrusca puple che significa “germoglio”; da ciò deriva anche il nome del dio etrusco del vino e dell’ebbrezza Fufluns, infatti il terreno e la vicinanza al mare hanno consentito, sin dall’antichità, una buona produzione dei vini. La prosperità di questa città-stato e del suo territorio circostante fu permessa grazie alla sua posizione geografica, che aveva giacimenti di ferro nella vicina Isola d’Elba e si trovava al centro delle rotte commerciali del Mediterraneo occidentale, che utilizzavano per vendere i prodotti in ferro lavorati e il vino.
La città di Populonia era protetta da due cinte murarie, quella dell’acropoli e quella della città bassa; infatti, le parti abitate della città erano divise in due.

La prima era la città alta (ora detta anche Populonia Alta): venne costruita in cima ai Poggi della Guardiola, del Telegrafo e del Castello, dove sorgevano anche i templi e gli edifici pubblici dell’acropoli.

Oggi nel borgo si trovano ancora parti delle vecchie mura etrusche ed esso è circondato da torri difensive costruite nel quindicesimo secolo dalla famiglia Appiano, i signori della città di Piombino; infatti sulla porta è presente un drago alato, uno dei loro simboli. Qui si trova il Castello di Populonia, dove si può anche salire sui bastioni per vedere il panorama, e un piccolo borgo medievale abitato con negozi d’artigianato e ristoranti. Inoltre, all’interno si trova anche il Museo etrusco di Populonia della famiglia Gasparri in cui sono esposti vari reperti ritrovati sul fondale marino e durante gli scavi.

La seconda parte, invece, è la città bassa (chiamata semplicemente Populonia): si sviluppò in prossimità dell’odierno Golfo di Baratti dove si trovava anche il porto, sede delle attività mercantili e siderurgiche, zona “industriale” della lavorazione del ferro e con la presenza delle necropoli.
Oltre al mare e al paese ricco di ristoranti e negozi artigianali, si può andare a vedere la cappella di San Cerbone, vescovo di Populonia dal 570 d.C. al 573 d.C. e patrono della città; si trova appena fuori Populonia, a Baratti, sempre nel comune di Piombino. Nel 570 d.C. la città fu assalita dai Longobardi e ciò costrinse gli abitanti a rifugiarsi sull’Isola d’Elba, fra cui anche il vescovo Cerbone, poi fatto santo. Egli chiese di riportare il suo corpo a Populonia dopo la sua morte e così fu.
Nell’809 d. C. la città subì un saccheggio dai pirati Saraceni e questo convinse i vescovi a spostare la loro diocesi in un’altra città, più lontana dal mare, a Massa Marittima, dove sarà eretto il duomo a San Cerbone.
