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L’11 settembre va ricordato non solo il crollo delle Torri Gemelle, ma anche per la vittoria nella battaglia di Vienna.

Era l’11 settembre 1683, quando le truppe cristiane, 30.000 uomini, ruppero l’assedio a Vienna di 80.000 Ottomani. A incoraggiare le truppe cristiane c’era il monaco cappuccino Marco d’Aviano, inviato dal Papa a Vienna con l’obiettivo di convincere le potenze europee ad una Lega Santa per contrastare i Turchi. Nei due mesi d’assedio, Marco D’Aviano incoraggiò e confortò i soldati e i cittadini viennesi, invitandoli ad affidarsi alla Madonna con la preghiera del Rosario.

11 Settembre 1683, la battaglia di Vienna

Il 12 settembre, dopo la vittoria, Marco entrò a Vienna e gli offrirono il caffè: avevano imparato a farlo dai Turchi. Il monaco cappuccino però lo trovò terribile e allora lo ingentilì aggiungendo latte fino a che ebbe lo stesso colore della sua tonaca. Da lì prende il nome il nostro cappuccino.

Secondo un’altra versione, sarebbero stati i Turchi in fuga dal proprio accampamento ad abbandonare numerosi sacchi di caffè, raccolti successivamente dalle truppe viennesi. Dopo aver provato a bollirlo il sapore risultava amaro, e così provarono ad addolcirlo con latte e miele, chiamandolo kapuziner in onore dell’abito dei frati. Si dice che tra queste truppe ci fosse un soldato, Franciszek Jerzy Kulczycki, considerato l’inventore della bevanda e il primo ad aprire una caffetteria a Vienna.

Kipferl viennese

Durante la battaglia, pare che a dare l’allarme dell’attacco notturno dell’esercito ottomano furono i fornai viennesi, svegli e al lavoro anche a notte fonda. Grazie a loro, l’attacco fu sventato e successivamente la coalizione liberò Vienna dall’invasione dell’impero ottomano. Per celebrare la liberazione, gli stessi fornai crearono un dolce a base di uova, zucchero, burro e farina, e acqua tiepida, che passerà alla storia come kipferl, che prese la forma della mezzaluna turca presente sugli stemmi ottomani.

Il dolce arriverà anche a Venezia, dove subirà qualche modifica e prenderà il nome di chifel. Da Venezia il chifel si diffonderà in Italia del nord con il nome di brioche, mentre al sud diventerà il famoso cornetto, in onore della sua forma che, oltre alla mezzaluna, ricorderebbe anche il corno. Alla fine del ‘700, in Francia, i dolci presero il nome di croissant e vennero serviti in occasione delle nozze tra Luigi XVI e la principessa austriaca Maria Antonietta.

Da questo momento in poi, per molti Italiani la colazione sarà sempre e solo a base di cappuccino e cornetto!

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