Il tema della diversità è un concetto che tocca tutti da vicino. Chiunque di noi si è sentito almeno una volta “diverso” dagli altri per svariati motivi. Dobbiamo ricordarci che la diversità è anche un bene, poiché ci consente di distaccarci dalla massa ed essere speciali e unici. Purtroppo, nella società odierna il concetto di diversità tende ancora a non assumere connotati positivi, anzi diventa modo per insultare, discriminare e in alcuni casi passare addirittura alla violenza.

Il libro di Mary Shelley “Frankenstein. Il nuovo Prometeo” è un grande classico della letteratura dei primi ‘800 e riesce ad essere estremamente moderno per via delle tematiche trattate al suo interno.
Il protagonista Victor Frankenstein, appassionato di ricerca scientifica, troverà il modo di creare la vita e darà origine a una creatura senziente, prelevando pezzi di cadavere. Tuttavia l’esperimento non ha l’esito sperato: dinnanzi allo scienziato apparirà un vero e proprio mostro, che lo lascerà disgustato e terrorizzato. Infatti, Victor fuggirà dal suo laboratorio, luogo di “nascita” del mostro, lasciandolo libero nel mondo ma soprattutto solo e respinto dagli uomini. La vendetta da parte della creatura mostruosa sarà forzata dal suo mero senso di solitudine e non si farà attendere…
Imparare dal passato per un presente migliore
Mary Shelley indaga molto nell’animo umano. Frankenstein è un libro tendente al gotico per via delle atmosfere, che rievocano un grande senso di decadenza, ma tra le sue pagine si respira tanta attualità. Un libro che non risente assolutamente del “peso del tempo”.
L’espediente del mostro creato da Victor incarna perfettamente quell’idea di diversità che possiamo sperimentare oggi: viene sottolineato il concetto di essere respinti dalla società, a causa di questa non conformità data dagli standard che le comunità si impongono. Nella creatura mostruosa emerge chiaramente quella che è la volontà di ricerca della normalità, che lo renderebbe simile e meno solo rispetto alle altre persone.

Ci troviamo di fronte ad un libro che riflette sul tema delle apparenze: il rapporto inesistente tra creatore e creato viene approfondito molto fino al tragico scontro finale tra i due personaggi. Lo scienziato Frankenstein non riesce a sorvolare sull’aspetto fisico e terrificante della creatura da lui realizzata, infatti, la condanna ad un’esistenza misera e sofferente, senza provare a comprendere la sua anima buona.
Possiamo quindi cogliere una sorta di parabola, che ricalca alcuni aspetti permanenti tuttora nella nostra epoca. Un viaggio interiore all’insegna della sofferenza, della solitudine e della diversità, che impartisce una lezione a tutti i lettori.