Essere vegetariani è un estremismo?

Al giorno d’oggi molti pensano ai vegetariani come a degli estremisti, degli individui che vogliono dimostrare di essere superiori agli altri per una scelta di vita che hanno fatto. Ma è davvero così?

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Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Si definisce “vegetariana” una persona che basa la propria dieta sull’assunzione di prodotti prevalentemente vegetali, senza eliminare del tutto alcune proteine di tipo animale – come ad esempio quelle ricavate da alimenti quali uova, i latticini… – escludendo tuttavia le proteine derivanti da cibi quali carne e pesce. 

È importante distinguere l’alimentazione vegetariana da quella vegana che, come riportato dal dizionario, “propone l’adozione di uno stile di vita  basato sul consumo di risorse non provenienti dal regno animale.”

A molti questa scelta sembra estrema, esagerata; molti la considerano addirittura un tentativo, da parte di coloro che aderiscono a questo tipo di dieta, di affermare una presunta superiorità morale. La realtà tuttavia è ben diversa. 

Perché diventare vegetariani?

I motivi che spingono un individuo a diventare vegetariano spaziano da una dimensione puramente morale a una religiosa o, addirittura, medica

Il movimento vegetariano nasce con l’idea di valorizzare i prodotti della terra e stabilire un legame profondo con la natura e le proprie radici, consumando i cibi più semplici reperibili vicino a sé. Il motivo proprio del rifiuto della carne e del pesce è dovuto alla volontà di non procurare dolore e sofferenza agli animali, uccisi spesso in modi brutali e disumani. 

Da dove viene il cibo che mangiamo?

Solo negli ultimi anni la verità su molti allevamenti intensivi (https://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/carne/pollo_allevamento_intensivo.htm, articolo di approfondimento) e grosse industrie alimentari è venuta alla luce; grazie a dei video diffusi sul web le persone hanno potuto constatare di persona le condizioni di vita di moltissimi animali destinati al macello negli allevamenti. Questi, costretti in spazi estremamente ridotti rispetto alla quantità di bestiame presente, mantenuti in vita in condizioni igieniche precarie e maltrattati perché “destinati al macello”, spesso sviluppano malattie e una grande percentuale di essi muore prematuramente con la conseguenza di una perdita sulle possibili vendite future. Il tutto al solo fine di incrementare i profitti. 

Salmoni infetti da malattie causate dalle condizioni di vita degli allevamenti intensivi

L’esempio più lampante di questa situazione è rappresentato dagli allevamenti intensivi di salmone in Scozia. I salmoni, tenuti a migliaia in reti molto piccole, sviluppano malattie di tutti i tipi, la più comune delle quali i pidocchi, che arrivano a mangiare e corrodere i pesci compromettendoli del tutto. 

Un’altra ragione che giustifica una dieta vegetariana, legato in parte al motivo precedente, è dato dalle sostanze che vengono date agli animali per aumentarne la massa, la componente nutritiva, intensificare il sapore o l’odore. L’assunzione da parte dell’animale di questi ormoni e di queste sostanze provoca grossi danni sia a livello di salute per chi li consuma (poiché introduce nel corpo sostanze di ogni tipo) sia a livello ambientale dal momento che modifica e sconvolge gli equilibri degli ecosistemi.

Essere vegetariani: scelta estrema o consapevole?

L’insieme di tutti questi fattori è ciò che spesso porta un individuo a considerare una dieta di tipo vegetariano migliore di una dieta tipicamente mediterranea. Considerando i vari “pro” e “contro” di un’alimentazione rispetto all’altra si può giungere alla conclusione che sia più vantaggiosa la prima rispetto alla seconda.

Agli occhi di un popolo cresciuto con un’ideologia prevalentemente onnivora, uno stile di vita vegetariano potrebbe sembrare estremo, una forzatura, ma non è affatto così; infatti, sorprenderà sapere che l’alimentazione nell’antichità era basata prevalentemente sul consumo di ortaggi, frutta e proteine vegetali come i legumi e che solo le persone di elevata classe sociale potevano permettersi di mangiare carne e pesce.

Cosa ancora più sorprendente e a cui forse non avete mai pensato è il fatto che spessissimo, nella vita di tutti i giorni, consumiamo pasti completamente vegetariani.

Un esempio? Un piatto di pasta al pesto o al pomodoro! Completamente vegetariano e, per giunta, uno dei pasti più diffusi nelle case degli italiani. Vi sembra ancora che essere vegetariani sia una scelta così estrema? O è soltanto la mentalità del nostro Paese che è ormai obsoleta?

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Sono una studentessa al secondo anno di liceo classico alle Stimate, mi chiamo Mariavittoria e abito nella provincia di Verona. Sono una persona solare e cerco sempre il lato positivo delle cose, mi piace contagiare gli altri con l’entusiasmo e vedere in loro la serenità che provo a trasmettere. Nel tempo libero mi piace disegnare, ascoltare musica di vari generi e trovare sempre nuovi passatempi, ma più di tutto mi piace dormire. Pratico uno sport a livello agonistico tre volte a settimana e partecipo a diversi corsi extrascolastici. Il fine settimana (oltre a dormire molto) cerco di “staccare la spina” dalla frenesia di tutti i giorni e mi distraggo uscendo con gli amici e guardando serie tv. Non ho un’idea precisa su un eventuale professione dopo gli studi, ma ciò a cui aspiro è trovare un lavoro che mi piaccia e, soprattutto, che mi permetta di viaggiare il più possibile. Mi piacerebbe molto fare l’esperienza di studio all’estero durante il liceo.

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