Il 25 aprile o meglio conosciuta come la Festa della Liberazione è un anniversario molto significativo nella storia italiana perché commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con la fine dell’occupazione nazista e la caduta del fascismo.

Questa giornata a Mezzane di Sotto come in numerosi paesi italiani, ha assunto un valore molto importante .
In piazza IV Novembre, lo spiazzo principale che contiene il monumento in ricordo dei caduti, si è celebrato un momento di riflessione e ricordo.
Il tutto è iniziato con l’arrivo delle varie associazioni d’arma e di volontariato insieme all’autorità politica e religiosa.
Ad aprire la cerimonia sono le parole di Don Francesco seguite dalla benedizione al monumento. Successivamente venne eseguito l’alzabandiera dal gruppo degli alpini con l’inno italiano in sottofondo. Importante e significativo anche il momento eseguito in onore dei caduti e della sua commemorazione attraverso il silenzio militare.

Dopo questi prese parola il sindaco di Mezzane di Sotto, Giovanni Carrarini.
“Ecco allora che rievocare la memoria è il meglio del nostro passato, rinnovare la Memoria è educare. È educare i giovani ai
valori della costituzione e della pace, quei giovani che rappresentano il presente e il futuro”: questo è un pezzo del suo discorso iniziato con le parole del presidente della Repubblica Mattarella e concluso attraverso alcuni versi dello scrittore veronese Mario Rigoni Stern.
Dopo di che hanno parlato il consigliere regionale e provinciale Federica Losi e il presidente degli alpini.
La storia di questa giornata

In Italia le formazioni partigiane si costituirono nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e di militari. Le bande partigiane diedero vita alla resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista ed è per questo che fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero e una guerra civile.
Nella primavera del 1945 le truppe anglo- americane sfondarono la linea Gotica che si sviluppava da La Spezia fino a Rimini lungo l’Appennino dilagando nella Pianura Padana.
Il 25 aprile la resistenza italiana, che poteva ormai contare più di 200.000 uomini, scatenò l’insurrezione nazionale contro i tedeschi. Mussolini tentò la fuga in Svizzera unendosi a una colonna tedesca ma riconosciuto e catturato dai partigiani fu giustiziato il 28 aprile nel villaggio di Dongo assieme alla compagna Claretta Petacci e ad altri gerarchi.