Parigi, universalmente nota come città dell’amore, nonché una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo, è celebre per monumenti iconici quali la Torre Eiffel, il suo romantico fiume Senna, le lunghe vie come L’Avenue des Champs-Élysées, dove si possono trovare i tipici café parigini, negozi di lusso e molto altro; percorrendo quindi le strade della capitale francese si può percepire un’atmosfera surreale e dal carisma intramontabile.
Spesso i turisti attraversano la Senna e, impegnati nell’’ammirare ciò che li circonda, scordano di volgere uno sguardo ai celebri ponti di Parigi, alcuni dei quali presentano storie secolari… tra questi c’è anche Pont Neuf.

Il significato del nome
Il nome Pont Neuf può ingannarci, infatti, nonostante significhi “Ponte Nuovo”, è il ponte in pietra tuttora esistente più antico di Parigi.
Venne chiamato Pont Neuf perché, al tempo della costruzione, presentava diverse novità rispetto agli altri ponti della città: era in pietra (mentre gli altri erano solitamente costruiti in legno, motivo per cui non si sono conservati), non vi erano costruite case attorno e presentava ampi marciapiedi, che permettevano ai pedoni di percorrerlo in sicurezza, senza schizzarsi di fango.

Dalla costruzione ad oggi
La posa della prima pietra avvenne il 31 maggio 1578, ad opera del sovrano di Francia Enrico III (che regnò dal 1574 al 1589, e fu l’ultimo sovrano della dinastia dei Capetingi).

La costruzione del ponte venne completata dal sovrano Enrico IV (primo sovrano di Francia della dinastia dei Borbone), nel 1607.
I lavori di costruzione si interruppero tra il 1588 e il 1598, a causa delle Guerre di religione francesi (che videro scontrarsi cattolici e protestanti francesi in otto conflitti), riprendendo l’anno successivo.

Sul ponte, oltre agli innovativi balcons a semicerchio che permettono di ammirare la Senna lontani dal viavai della strada, si trovano ben 381 mascarons (maschere di pietra).
Questi, realizzati dallo scultore francese Germain Pilon (1525-1590), sono tutti diversi tra loro, e raffigurano le teste di divinità della foresta e dei campi e di satiri della mitologia antica.
Ad oggi, le maschere visibili sul ponte sono delle copie; quelle originali, infatti, vennero sostituite con delle copie durante il restauro del 1854.

Un’altra opera scultorea ammirabile su Pont Neuf è la statua equestre di Enrico IV, collocata nel punto in cui Pont Neuf attraversa l’Ile de la Cité.
La statua, inaugurata il 23 agosto 1614 (quattro anni dopo l’asassinio del sovrano), era stata realizzata dallo scultore fiammingo Giambologna, per volere della moglie di Enrico IV, Maria de’Medici.
La statua, durante la Rivoluzione Francese (1789-1799), venne distrutta, e fu ricostruita nel 1818, ad opera di François-Frédéric Lemot.
All’interno della scultura vennero inserite quattro scatole, contenenti una biografia di Enrico IV, una pergamena che certifica che la statua è originale, un documento che descrive la costruzione della nuova statua e un elenco dei donatori pubblici.
Con i suoi 238 metri di lunghezza, attraversa la Senna in corrispondenza di Île de la Cité (una delle due isole fluviali in cui venne rifondata la città nel Medioevo), ed è uno dei ponti più lunghi di Parigi, nonché monumento storico di Francia dal 1889 e Patrimonio UNESCO dal 1991.

Nel 1984 gli artisti Christo e Jeanne-Claude realizzarono una particolare opera d’arte sul ponte, avvolgendolo con 40 mila metri quadrati di tessuto in poliammide color sabbia.
L’imballaggio è cominciato nell’agosto 1984, e si è concluso nel mese successivo; l’opera, rimasta visibile fino ad ottobre dello stesso anno, è stata visitata circa da tre milioni di persone.