Nel 2023 il forte veronese di San Briccio festeggerà il suo 140° compleanno. La sua storia inizia nel 1861 quando il Veneto era ancora sotto il controllo austriaco, per sconfiggere il quale, l’Italia e la Prussia strinsero un’alleanza che sfociò nello scontro che è ricordato come la terza guerra di indipendenza.
L’evento allargò i confini del Regno di Piemonte al Veneto e quest’ultimo fu ammesso al regno di Italia nel 1886. Si temeva però che l’Austria potesse ancora scatenare altri conflitti, quindi si decise di munire la regione pedemontana di una serie di fortezze difensive anche chiamati forti, e che in seguito saranno conosciuti come il Sistema Difensivo della Lessinia.
Una delle tante fortezze edificate fu appunto il forte di San Briccio che fu costruito tra il 1883 al 1888, sul colle da cui prende il nome.

Il colle era un punto ideale per costruirvi tale edificio poiché era un luogo rialzato dal quale si aveva un’ottima visuale del territorio sottostante.
San Briccio è una località del comune di Lavagno, in provincia di Verona, ed è ritenuto un’area abitata già in tempi remoti, come testimoniano reperti archeologici ritrovati all’ epoca della costruzione del forte.
La costruzione è di grandi dimensioni, di oltre 5100 metri quadrati, 150 stanze, ed è circondato da un grande fossato (asciutto) dotato di entrata con ponte levatoio.
Nella zona dell’ ingresso si trova un tamburo difensivo: un piccolo esterno difendibile fuori dalle mura, con l’obiettivo di difesa diretta dell’ ingresso.
Nei due piani agli angoli a nord-est e a sud-est si trovano due caponiere che sono delle opere fortificate dell’ingegneria militare, in legno o in muratura, destinate alla difesa del fossato o di una cinta muraria, per impedirne il passaggio al nemico.
All’interno presenta una grande piazza d’armi ed una scalinata, con una rampa per la risalita delle batterie da posizionare negli appositi spalti.

La struttura è edificata con pietre bianche, con le quali sono costruiti i muri in contrasto con il rosso dei mattoni delle feritoie e il nero della pietra basaltica della pavimentazione.
Pochi anni dopo la sua costruzione, l’edificio decadde, infatti i tempi erano cambiati e le sue caratteristiche costruttive erano considerate vecchie rispetto alle nuove tecnologie introdotte nel campo militare.
Infatti negli anni avvenire fu usato come deposito di polveri e munizioni rimanendo in funzione fino al gennaio 1979.
Ora è in buono stato di conservazione, anche se nel tempo fu abbandonato a se stesso più volte fino a che il gruppo di volontari dell’associazione all’Ombra del Forte si impegnarono per riportarlo al suo antico splendore.
Nel 2013 il Comune di Lavagno ne è divenuto proprietario e l’ha affidato propio a questa associazione.
Ogni anno questo circolo, in collaborazione anche con altre realtà del territorio, organizza eventi culturali, serate di cinema e musica e visite guidate per turisti e scolaresche.
Il 25 aprile 2022, per l’anniversario della festa della Liberazione, all’interno del forte è stato celebrato l’evento alla quale hanno presenziato sindaco di San Pietro, l’associazione degli Alpini, il corpo bandistico Carlo Montanari e un delegato regionale alla cultura, ospite dell’evento.
