Dal 17 al 28 maggio si è tenuto il celebre Festival di Cannes, evento cinematografico che ha lo scopo di aggiudicare il miglior film della stagione, seguito da altre premiazioni in ambiti differenti.
Quest’anno, nella splendida cornice della Costa Azzurra, ad attraversare il red carpet della città di Cannes non sono stati solo i protagonisti delle pellicole candidate, ma anche diverse tra le più amate celebrità del momento: degni di citazione sono sicuramente la modella Bella Hadid, i Måneskin, Kylie Minogue e tanti altri.
Come da programma, durante gli undici giorni dell’evento sono stati scelti i vincitori degli ambitissimi premi, tra cui i più importanti: la “Palma d’oro” assegnata al miglior cortometraggio dell’anno e riconoscimento più prestigioso dell’intero festival; il “Grand Prix”, ritenuto come un premio per la seconda posizione, conferito al film con maggiore innovazione e originalità; il “Prix d’interprétation féminine” e il “Prix d’interprétation masculine”, ossia i premi per la migliore attrice e attore; il “Prix du scénario” destinato al miglior sceneggiatore e infine il “Prix de la mise en scène”, per il miglior regista.
A vincere il premio per il miglior regista è stato Park Chan-wook, uomo sud-coreano che ha diretto “Decision to leave”, un giallo erotico che basa la sua trama sulla storia di un investigatore che, cercando di risolvere la morte di un uomo avvenuta in circostanze misteriose, finisce per cadere tra le braccia della moglie della vittima, per la quale aumentano i suoi sospetti.
Il “Prix du scénario” è stato aggiudicato a Tarik Saleh, un produttore televisivo svedese che ha ottenuto il premio grazie al film “Boy from Heaven”, ambientato in Egitto.

Zahra Amir Ebrahimi (dal lungometraggio “Holy Spider”) e Song Kang-ho (“Broker”) hanno vinto rispettivamente i titoli di migliore attrice e miglior attore del 2022.
Il “secondo posto” del festival è stato conferito ai film “Close” (condotto dal regista belga Lukas Dhont) e “Stars at Noon” (dalla regia della celeberrima Claire Denis).
Protagonista delle premiazioni è stato sicuramente il lungometraggio svedese “Triangle of Sadness”: prodotto dal regista Ruben Östlund, narra le vicende di una coppia di modelli che, invitata a partecipare ad una crociera insieme ad altri componenti dell’alta società, finisce con l’essere coinvolta in un evento catastrofico, che comporterà al rovesciamento delle classi sociali tra i presenti. Pellicola dai tratti satirici, mostra al pubblico quelle che sono tutte le sfaccettature del capitalismo, con l’intento di “piacere e dividere il pubblico”, secondo Östlund.
L’Italia anche quest’anno è riuscita ad aggiudicarsi uno tra i premi tanto ambiti del Festival, ossia il “Premio della Giuria”, conferito al lungometraggio “EO”: una produzione italo-polacca che racconta la vita di un asinello dopo la sua uscita dal circo in cui viveva, passando in una lunga serie di nuovi padroni.
