Erano definiti “ The Gods of Food” (gli dei del cibo) quando nell’ormai lontano 2013 la rivista Time definì così David Chang, Renè Redzepi e Alex Atalà, tre persone che, a detta del giornale, «influenzano come e cosa mangiare».

Dopo dieci anni però la situazione è cambiata; il signor Chang, infatti, continua a chiudere ristoranti sia a Las Vegas che a Toronto, mentre il danese di origini albanesi Redzepi ha dichiarato che chiuderà il “Noma” a Copenaghen, ristorante con tre stelle Michelin che per ben cinque volte ha vinto il titolo di miglior ristorante al mondo.
Prima dell’apertura di questo celebre ristorante in Danimarca la ristorazione era dominata da aringhe, patate e qualche piatto francese; poi si è iniziato ad usare gli ingredienti del posto e nacque quindi la cucina regionale nordica composta da rape, penne e licheni che entrano direttamente nel menù del Noma.

Tutto ciò, come detto, però finirà, anzi si modificherà perchè dal 2025 il ristorante chiuderà e si trasformerà in un laboratorio permanente per la ricerca di nuovi sapori, insomma “ una fabbrica di natura” e ogni tanto, ma solo per poche sere all’anno, il ristorante riaprirà per i clienti. Una delle cause della chiusura sarà anche per le pesanti critiche ricevute da Redzepi, a causa di stipendi non pagati, aggressioni fisiche e verbali ai dipendenti, le tante ore di lavoro, almeno sessanta alla settimana.

A queste critiche pesanti il cuoco danese ha replicato dicendo che pagare cento dipendenti, garantendo l’altissimo standard del cibo, provando a tenere costante i prezzi (una cena costa attualmente 470£ a persona, vini esclusi) è impossibile e infatti nel 2021 il Noma ha chiuso con una perdita di 230mila euro.