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A sole poche settimane dall’inizio del nuovo anno, un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dall’oceanografo Lijing Cheng, comunica che nel 2022 è stato registrato un altro drammatico record inerente al riscaldamento globale. Secondo quanto dichiarano gli stessi ricercatori, questa volta le vittime della crisi ambientale sono mari e oceani, le cui temperature, in drastico aumento, per il settimo anno consecutivo, sembrano continuare ad alzarsi senza sosta. 

Gli effetti di questa situazione sono trattati da un recente studio, dal titolo Another year of record heat for the oceans, pubblicato lo scorso 11 gennaio sulle pagine della rivista scientifica Advances in Atmospheric Science.

Il progetto di ricerca è stato condotto dall’Accademia Cinese delle Scienze, la quale ha riunito un team internazionale di scienziati ambientali, permettendo così la collaborazione tra esperti del campo provenienti da tutte le parti del mondo. Infatti, il gruppo di ricercatori ha visto la partecipazione e il contributo di importanti studiosi italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). 

Grafico che mostra il drastico aumento delle temperature oceaniche (foto da cnn.com)

Lo studio ha rilevato un innalzamento delle temperature oceaniche mai registrato prima d’ora, soprattutto nel Mar Mediterraneo, che in questo modo si conferma essere il bacino idrico a scaldarsi più velocemente. La ricerca mostra anche un aumento della stratificazione, cioè la separazione dell’acqua in strati, e della variazione di salinità, fenomeni che potrebbero danneggiare non solo gli ecosistemi marini, ma anche quelli terrestri. 

I ricercatori dell’Ingv ed Enea esprimono la loro preoccupazione in merito alle temperature record e spiegano: «Tutto ciò contribuisce a ridurre la biodiversità marina, inducendo ad esempio specie ittiche importanti a spostarsi, provocando situazioni critiche nelle comunità dipendenti dalla pesca e nella loro economia, originando quindi un effetto a catena sul modo in cui le popolazioni interagiscono con il proprio ambiente circostante».

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Mi chiamo Sara Castagnedi, ho quindici anni e abito a Zevio, un paese in campagna nella provincia di Verona. Sono una studentessa del liceo classico “Alle Stimate” che ho deciso di frequentare seguendo il mio vivo interesse per le materie umanistiche. Inglese, letteratura e storia sono le materie che preferisco ma trovo particolarmente affascinante anche l’arte, in tutte le sue forme. Di solito trascorro il tempo libero scrivendo, leggendo libri di vario genere e guardando serie tv ma amo anche stare all’aria aperta facendo lunghe passeggiate o andando in bicicletta. Un’altra delle mie più grandi passioni è viaggiare: mi da l’opportunità di apprendere usanze e tradizioni diverse dalle nostre e mi permette di coltivare il mio interesse per la fotografia. Mi ritengo una persona determinata e testarda che si impegna assiduamente e con costanza per raggiungere i propri obiettivi. Riguardo al mio futuro non ho ancora delle idee molto precise ma spero di trovare un lavoro che sia per me motivo di grande soddisfazione e ricompensi tutti i sacrifici fatti.

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