In questi giorni le temperature stanno raggiungendo picchi mai visti: nella parte Sud del nostro Paese sono arrivate ai venticinque gradi. È anche noto il livello di siccità che quest’anno sta mettendo in crisi tutto il mondo. Si prospetta, infatti, l’anno più caldo della storia.


Il riscaldamento globale gioca un ruolo molto rilevante nel cambio delle stagioni che sta avvenendo: negli ultimi dieci anni si stima che le temperature si siano alzate in modo catastrofico, facendo iniziare prima l’estate e rendendo difficile la vita a molti esseri viventi, che non riescono a compiere adeguatamente la fase del letargo.
Dal 2016 non si vedeva un innalzamento così significativo delle temperature di “El Niño” e si stima che aumenterà sempre di più: notevoli saranno i cambiamenti nel 2100. Secondo molti studiosi ci saranno squilibri che coinvolgeranno in particolar modo il settore agricolo: il caldo torrido, che copre anche le stagioni fredde, farebbe allungare la fase di fioritura delle piante, così queste produrrebbero molto polline pericoloso per allergie.
Cosa si può fare per contenere questo fenomeno?

Per contenere questo fenomeno dovremo abbandonare molte abitudini ormai instaurate nelle nostre vite quotidiane: è necessario, in primo luogo, un’ importante rinuncia ai combustibili fossili, riducendo così le emissioni di CO². Inoltre bisognerebbe limitare i consumi di energia al minimo indispensabile e lasciare alcuni materiali difficili da smaltire come la plastica.
Se adotteremo le misure necessarie per la cura del nostro pianeta entro il 2050 sarà possibile far tornare le stagioni come a un tempo: facendo abbassare la temperatura media di oltre 1,5 gradi centigradi.