«Ci rivolgiamo a Lei, come rappresentante dell’Unità Nazionale, e al di sopra delle parti, in questo momento difficile, affinché queste considerazioni siano trasformate in linee guida, utili alla costruzione di uno stile di vita più sostenibile e sociale», così inizia l’appello rivolto al Presidente della Repubblica Mattarella da parte dei coniugi Fuksas e dello studio associato Archea di Firenze.

Il famoso architetto italiano di origini libanesi, infatti, ha scritto una lettera aperta dove presenta delle linee guida da affidare alla politica per riformulare la casa di domani, in funzione di una vita più a contatto con la tecnologia e probabilmente meno mobile.
Prendendo spunto dalla nostra esperienza con il Covid-19, in futuro saranno necessarie nuove misure per limitare e contenere il rischio di pandemie.
Molto importante sarà quindi una riprogettazione delle abitazioni, in modo che siano accoglienti, ma allo stesso tempo sicure e fornite del necessario per ospitarci in caso di attacco da parte di un virus.
Per prevenire un’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo ora, le nuove case fungeranno da luogo di cura, sostituendo in parte gli ospedali; proprio per questo Fuksas e i suoi collaboratori hanno proposto di “dotare tutte le abitazioni di un kit con le poche cose indispensabili per il pronto soccorso, dal termometro al saturimetro, a un attacco per erogatore di ossigeno, una telecamera, uno smartphone o un computer con cui collegarsi ad una struttura sanitaria territoriale”

La riflessione presentata al Presidente comprende anche la costruzione di uno spazio comune nei palazzi per agevolare lo smart working in caso di lockdown, oltre che una sanità distribuita meglio sul territorio.
Sarà inoltre fondamentale modificare il sistema di circolazione dell’aria in edifici chiusi.