Al giorno d’oggi se qualcuno ci chiede qual è il cibo che sta “spopolando” di più, noi rispondiamo: il sushi. Una pietanza dalle piccole dimensioni, deliziosa, e con centinaia di varietà, una più gustosa dell’altra. Nonostante sia un piatto molto ricercato in questo decennio, l’origine del sushi risale a duemila anni fa, quando la coltivazione del riso giunse in Giappone.
L’idea di unire il pesce con il riso nacque a Nara, quando, per conservare la carne del mare, la si metteva nel riso fermentato. Successivamente, durante il periodo Muromachi (1336-1573), si iniziò a mangiare anche ciò che conservava il pesce.
Il motivo per cui il riso iniziò ad essere consumato insieme al pesce sta nel fatto che verso il XIX secolo i giapponesi, invece che usare direttamente il cereale in sé per la conservazione, iniziarono ad utilizzare il suo aceto, il quale ridusse il tempo di fermentazione e permise alle persone di consumare il riso assieme al pesce.
Questo cibo prelibato percorse molte modifiche e, nel corso del tempo, ottenne sempre più popolarità; fino al XIX secolo. In questo periodo la città di Tokyo, conosciuta allora come Edo, diede inizio ad un nuovo e rivoluzionario tipo di sushi: il nighirizushi.

Esso consisteva in un cumulo allungato di riso ricoperto da una fetta di pesce, inoltre portò nella città una nuova modalità di consumo delle pietanze e una nuova modalità di ristorazione: il fast food.