Nel periodo compreso fra il IX ed il XV secolo, Angkor ha ospitato la capitale dell’Impero Khmer, che fu il centro religioso e politico della città di Siem Reap.
Città che si sviluppò a partire dagli anni venti del Novecento contestualmente con l’aumento del numero di turisti, che venivano già all’epoca a visitare ed ammirare la zona. Angkor, grazie alla sua popolarità, è stata in vari periodi oggetto di numerosi progetti internazionali di conservazione e restauro.
Il sito archeologico si estende per circa 400 kmq, comprendendo anche l’area boschiva e contiene splendidi resti delle diverse capitali dell’impero Khmer.
L’Unesco ha istituito un programma con lo scopo di salvaguardare questo sito e i suoi dintorni.
Ora la Fondazione Santagata ha iniziato la preparazione di un progetto finalizzato ad individuare gli impatti socio-economici del sito, che è Patrimonio mondiale dell’Umanità dal 1992.
Le costruzioni principali sono circa 80, ma in totale nell’area vi sono centinaia di templi induisti e buddisti, anche se di molti esistono solo rovine.
Quelli più visitati sono stati ricostruiti secondo il metodo dell’anastilosi (nel periodo della dominazione coloniale francese).
Il tempio più conosciuto è il famoso Angkor Wat, considerato il più vasto edificio religioso del mondo, infatti, la sua effigie stilizzata compare nella bandiera della Cambogia.
Il sito, oltre ad una vasta vegetazione e innumerevoli templi, comprende sculture stupende, che ogni anno vedono milioni di turisti. Insomma si tratta di un vero e proprio paradiso terrestre.