Esiliato da Firenze nel 1301, Dante visse a Verona, ospite di Cangrande della Scala, pare dal 1303 al 1304 e dal 1312 al 1320, e qui compose buona parte del Paradiso che dedicò proprio al signore scaligero. Quest’anno la città di Verona ha deciso di organizzare svariati eventi per ricordare i 700 anni dalla morte del grande poeta fiorentino.

Le mostre
La prima mostra si chiama «Dante negli archivi: l’Inferno di Michael Mazur», si svolgerà al Museo di Castelvecchio dal 6 marzo al 3 ottobre ed è dedicata all’Inferno dantesco interpretato da Michael Mazur. L’artista statunitense si è confrontato con l’immaginario medioevale con l’aiuto di incisioni fatte con unica stampa e acquaforte.
La seconda mostra si chiama «Dante a Verona», inizierà il 6 marzo e finirà il 3 ottobre e, a differenza delle altre mostre questa avrà un percorso guidato perché partirà da chiesa Sant’Elena per poi proseguire per la Biblioteca Capitolare, Palazzo della Ragione, Palazzo del Capitanio, Palazzo della Provincia, Palazzo della Prefettura, Piazza dei Signori, Arche Scaligere, chiesa di San Fermo, Museo di Castelvecchio ed infine il Vescovado.
La terza mostra è intitolata «Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona», avrà luogo nella Galleria d’arte moderna Achille Forti e si svolgerà dal 23 aprile al 3 ottobre; si tratta di una selezione di testimonianze storiche per apprendere in modo più approfondito il rapporto che c’era fra Dante e Cangrande della Scala, al quale il poeta fu molto legato. E ancora il revival ottocentesco di un Medioevo ideale e il mito di Shakespeare di Giulietta e Romeo, ambientata agli albori della potenza scaligera.
A causa del Covid-19 queste mostre potrebbero essere soggette a modifiche oppure essere completamente annullate, si consiglia quindi di informarsi dei possibili cambiamenti.
La città di Verona nella Divina Commedia
Negli anni di permanenza a Verona Dante lavorò molto alla Divina Commedia.
Non c’è alcuna certezza, ma guardando l’interno dell’Arena si può pensare ai gironi dell’Inferno dantesco. Stando alla cronologia più accreditata, Dante inizia a scrivere il suo capolavoro dopo essere stato a Verona e aver quindi certamente visto l’anfiteatro.
Sappiamo che per l’impostazione teologica del Paradiso Dante si consultò spesso coi frati agostiniani del monastero di Sant’Eufemia.
L’eredita di Dante alla nostra città

L’eredità di Dante a Verona va oltre i luoghi e i personaggi da lui frequentati. Nel 1315 la famiglia lo raggiunse a Verona quando anche i figli Pietro e Jacopo dovettero lasciare Firenze.
Il figlio Pietro studiò Legge a Bologna finanziato da Cangrande della Scala e si stabilì con la famiglia a Verona, presso palazzo Bevilacqua.
Nel 1355 acquistò una tenuta in Valpolicella dove ancora oggi, i conti Serego Alighieri, diretti discendenti di Dante, producono Amarone e vini del territorio.