In Campania, nell’antica città di Pompei, è stato riportato alla luce nelle scorse settimane un carro cerimoniale ancora integro, proveniente dallo scavo della villa suburbana in località Civita Giuliana, a nord della città. Si tratta di un “pilentum” ovvero un elegante carro cerimoniale, con quattro alte ruote di ferro battuto, usato solo dalle élite e soltanto in contesti cerimoniali e per culti religiosi. Questo piccolo carro è ampiamente decorato con stagno e bronzo e appare molto raffinato grazie alla complessità delle decorazioni e dei dettagli. Inoltre, incredibilmente, sono rimaste impresse le tracce di cuscini, funi per reggere le corone di fiori e impronte di due spighe di grano lasciate sul sedile.

Questo reperto non è straordinario solo per la sua integrità: è unico in Italia; il solo confronto che si può fare è con una serie di carri ritrovati circa quindici anni fa in una tomba della Tracia, i quali assomigliano molto a questo, ma sono senza decorazioni.
Il recente ritrovamento fa parte di un puzzle che si sta cercando di ricostruire da anni: infatti, è stato ritrovato nel porticato davanti alla stalla dove già erano emersi tre cavalli, uno dei quali era preparato per una partenza mai avvenuta e, sempre nella stessa villa, i resti di due uomini, probabilmente un padrone e uno schiavo. Gli archeologi del Parco Archeologico di Pompei li hanno ricostruiti con la tecnica dei calchi e, oltre a questi, era emerso, su un altro muro lì vicino, anche un affresco con il graffito di un nome di una bambina, Mummia, la quale forse faceva parte della famiglia che abitava in quella casa.
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