Domenica 21 marzo è stata la Giornata Mondiale del Tiramisù: il dolce per eccellenza che rappresenta al meglio il Made in Italy, poiché il suo nome non è stato tradotto in altre lingue ma mantenuto così in lingua italiana. Perciò quale miglior occasione per preparare e mangiare questa delizia?

Con i tre ingredienti principali, che sono mascarpone, caffè e savoiardi, la ricetta del tiramisù è stata la più cliccata nei vari motori di ricerca su Internet.
Ma qual è l’origine di questo gustoso dolce?
L’etimologia della parola tiramisù, tira-mi-su, rimanda a sollevare, rinforzare il corpo. Deriva dal dialetto veneto “Tireme su”, italianizzato appunto in “Tiramisù” negli ultimi decenni del secolo scorso.
L’origine del tiramisù non è ben chiara, infatti ci sono molte fonti e leggende sulla nascita di questo dolce, ma secondo molti nasce a Treviso, in Veneto.
La storia del Tiramisù
Infatti l’Accademia del Tiramisù, associazione culturale ed enogastronomica che ha lo scopo di fare conoscere le vere origini geografiche e gli ingredienti autentici della ricetta tradizionale, conferma le origini del dolce nella città veneta tra la seconda metà del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
Qui corre tra le vie di Treviso una leggenda non molto conosciuta, secondo cui il dolce sarebbe nato per mano di un’astuta maitresse di una casa di vizi e piaceri della città. Infatti la donna preparava questo dolce per sollevare gli uomini che si presentavano al locale affranti. Si racconta che, mentre lo cucinava, la donna dicesse: “desso ve tiro su mi”, da qui appunto l’origine del nome.

Nel corso dei secoli questa storia leggendaria venne tenuta nascosta, soprattutto nel periodo di proibizionismo, dove veniva celato tutto ciò che non era consono per quel tempo.
Così la ricetta deriverebbe dallo “sbatudin”, un dolce povero ed energetico a base di tuorlo d’uovo montato con lo zucchero. Siccome tale dolce aveva degli ingredienti che davano molta energia, era dato soprattutto ai bambini, agli anziani e ai convalescenti.
Ma il Tiramisù vedrà la luce definitivamente nel 1981, quando l’attore, regista e gastronomo Giuseppe Maffioli ne testimonierà la nascita. Il gastronomo, negli anni Sessanta, aveva già pubblicato un libro intitolato “La cucina trevigiana”, in cui descriveva l’usanza veneta di consumare lo zabaione assieme alla panna montata e a dei biscotti secchi detti baicoli.
Maffioli pubblicherà in quello stesso anno su Vin Veneto, la rivista da lui fondata, l’esistenza del dolce scrivendo: “È nato recentemente, poco più di due lustri or sono, un dessert nella città di Treviso, il “Tiramesù”.
Il dessert fu proposto per la prima volta nel ristorante “Alle Beccherie” da un certo cuoco pasticciere chiamato Loly Linguanotto. Dopo questa prima apparizione, del tiramisù non se ne poté più fare a meno, infatti divenne subito popolarissimo e la ricetta fu ripresa uguale o con qualche variante non solo dai ristoranti di Treviso e provincia, ma anche da tutto il Veneto e di tutta Italia.

Il Tiramisù day del 2021

Nonostante la pandemia in corso, le celebrazioni di questo giorno dedicato non si sono fermate. Infatti l’Accademia del Tiramisù ha invitato gli italiani a preparare il proprio dolce a casa.
Appunto con l’hashtag “Tiramisùday” ci si è potuti sfidare e condividere le proprie foto sui social, anche per portare il buonumore in questo periodo, così dedicandosi alla cucina.
Infatti l’Accademia del Tiramisù rivela: ”Ad oggi il dolce realizzato con cacao, caffè, mascarpone, savoiardi, uova e zucchero contribuisce in maniera importante alle vendite di alcuni ingredienti come mascarpone e savoiardi. In Italia circa il 70% del consumo del mascarpone è legato alla preparazione del Tiramisù, mentre per i savoiardi la percentuale sale a circa l’85%. L’esportazione del mascarpone in Giappone, Usa, Canada è collegata totalmente al consumo del dolce Tiramisù”.

Il partner principale della festa è stato il format “Tiramisù World Cup” nato a Treviso, la cui prima sfida si è svolta proprio il 21 marzo, in modo virtuale, nella quale hanno partecipato 30 concorrenti che hanno dato vita alle loro ricette originali, giudicate da una giuria di esperti.
Insomma questo dolce, di cui adesso ci sono tante versioni, come con il cocco e le fragole o con il pistacchio o ancora con i cookies al posto dei savoiardi, rimarrà sempre un pezzo nella storia della cucina italiana e nel momento che stiamo vivendo può essere un ottimo aiuto per tirarci su.