Tempo di lettura articolo: 3 minuti

ASCOLTA LA LETTURA DELL’ARTICOLO

Lettura dell’articolo a cura di Letizia Girelli

Ovunque e per chiunque”: questo è l’ideale che, da oltre 150 anni, guida l’operato di milioni di volontari i quali, quotidianamente, contribuiscono alla crescita della più grande organizzazione umanitaria del mondo. Proprio questo impegno si festeggia ogni anno l’8 maggio, grazie alla Giornata Mondiale della Croce Rossa, istituita in occasione dell’anniversario della nascita del suo fondatore, Henry Dunant.

Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa

Questa giornata è un’occasione per celebrare lo spirito di sacrificio e dedizione dei 17 milioni di volontari, di cui oltre 160 mila in Italia, delle Società nazionali di Croce Rossa. Senza il volontariato, nulla sarebbe possibile: dal sostegno alle popolazioni nelle zone di guerra, all’intervento durante le emergenze dovute ai disastri naturali, fino all’aiuto nelle tante situazioni quotidiane che non fanno notizia.

La nascita della Croce Rossa internazionale risale al periodo della Seconda Guerra di Indipendenza italiana. Il 24 giugno del 1859, sulle colline a sud del Lago di Garda, a San Martino e Solferino, si combatté una delle battaglie più cruente del XIX secolo. C’erano trecentomila soldati sul campo, tra Francesi, Sardo-Piemontesi e Austriaci e di questi ce ne saranno stati centomila tra morti, feriti e dispersi. A questo scontro così sanguinoso assistette un giovane imprenditore svizzero di nome Henry Dunant, giunto in Italia per incontrare Napoleone III per questioni di affari.

L’imprenditore, impressionato dal gran numero di vittime e dalla disorganizzazione delle Intendenze Militari nel recupero e nella cura dei feriti, scelse di partecipare personalmente all’opera di soccorso. Migliaia di feriti vennero trasportati nella città vicina di Castiglione delle Stiviere, dove ricevettero cure dalle donne del posto e dove scuole, chiese e case private furono messe a disposizione come ospedali temporanei.

Dunant descrisse le sue impressioni, esperienze e proposte riguardo quel conflitto in un libro del 1862, intitolato “Un ricordo di Solferino”, che sarebbe poi diventato una sorta di manifesto fondativo della Croce Rossa. Da quel momento nacque l’idea di creare una squadra di infermieri volontari addestrati, il cui lavoro potesse dare un contributo fondamentale alla sanità militare. Dalla sua iniziativa e di altri quattro cittadini svizzeri, si concretizzò il progetto di una vera e propria organizzazione capace di garantire sanità ai soldati e ai feriti di guerra.

Così, nel febbraio del 1863, nacque a Ginevra il “Comitato Internazionale per il Soccorso ai Feriti”, che nello stesso anno diventò il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Il suo simbolo era, ed è ancora oggi, una croce rossa su sfondo bianco, in omaggio alla patria del suo fondatore, la cui bandiera è identica ma con i colori invertiti.

Volontari Croce Rossa

Il lavoro della Croce Rossa internazionale si basa su sette principi fondamentali: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Secondo questi precetti, ogni volontario e aderente dovrebbe portare soccorso a chi ha bisogno senza compiere discriminazioni che riguardino etnia, religione, nazionalità e opinioni politiche.

Henry Dunant continua ancora oggi a essere un esempio per i tantissimi uomini e donne che, quotidianamente e volontariamente, donano il loro tempo, portando avanti quel suo ideale, antico di 150 anni, di cui la nostra società ha un assoluto bisogno.

Previous articleApoteosi nerazzurra: arriva il diciannovesimo scudetto!
Next articleSimone Carponi, mezzo milione di follower e un milione di emozioni
Ho 15 anni e frequento il liceo classico Alle Stimate. Ho un fratello più piccolo e una sorella più grande, con cui ho un rapporto speciale di amore e odio. Pratico danza moderna e fino all’anno scorso giocavo anche a tennis. Mi sono sempre piaciute le materie umanistiche, in particolar modo l’epica e la letteratura, che trovo estremamente affascinanti. Amo viaggiare, conoscere nuove culture e parlare la lingua inglese e, fortunatamente, ne ho la possibilità. Nel tempo libero mi piace guardare serie tv, leggere libri e fare lunghe chiamate con i miei amici. Sono una ragazza molto sensibile e determinata, mi piace fare nuove amicizie e passare il tempo con i miei amici. Il mio difetto più grande penso sia quello di vedere sempre prima il bicchiere mezzo vuoto invece che quello mezzo pieno. Non ho ancora un’immagine chiara del mio futuro, ma spero di trovare una professione che mi piaccia e che mi renda felice.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here