
Figlio di un illustre geografo e pastore protestante, Samuel si iscrisse al College di Yale, dove studiò filosofia e religione e dove si incuriosì di alcuni studi riguardanti l’elettricità. Ciò che lo appassionava veramente era però la pittura, tanto che dedicò a quest’ultima tutto il suo tempo libero. Presto divenne un artista di certa fama e, incitato da Washington Allston, iniziò a visitare il Vecchio Mondo non appena le vendite dei suoi quadri gli garantirono le risorse necessarie.
Tornato negli Stati Uniti fece per diversi anni il pittore ma, nel 1825, mentre si trovava a Washington per dipingere, un messaggero a cavallo gli consegnò una lettera che lo sconvolse: sua moglie Lucrezia era gravemente malata e stava per morire. Morse subito partì dalla capitale, ma quando arrivò a casa fu troppo tardi: Lucrezia era morta e addirittura già stata sepolta. Era talmente addolorato per non essere arrivato in tempo a causa del grande ritardo del messaggio, che Morse iniziò a pensare ossessivamente a un modo istantaneo per comunicare.

Qualche anno dopo conobbe degli scienziati e partecipò alle loro conversazioni sull’elettricità, argomento che non aveva più approfondito dopo l’università. Quando venne a sapere che la lunghezza del cavo non influisce sulla velocità della corrente elettrica, Morse si rese subito conto di come questa tecnologia avrebbe consentito di comunicare velocemente.
Si dedicò subito con entusiasmo alla costruzione del trasmettitore che aveva immaginato. Esso si basava su un interruttore che, acceso e spento, consentiva di inviare una serie di impulsi elettrici lungo un cavo per raggiungere un ricevitore a distanza. In questo modo si potevano inviare due diversi tipi di impulsi elettrici: uno corto, cioè un punto, e uno lungo, ovvero una linea. Nacque così il Codice Morse, che permetteva di codificare le lettere dell’alfabeto in sequenze diverse di impulsi.

Il suo progetto venne finanziato dal proprietario delle industrie Speedwell Iron Works, mentre Leonard Gale, professore universitario presso la New York City University, riuscì a potenziare il segnale su lunga distanza, che all’inizio era solo di poche decine di metri. La sua invenzione divenne sempre più famosa e Morse ottenne l’appoggio del governo per creare una rete di comunicazione nazionale.
Morse morì nel 1872, quattro anni prima della comparsa della tecnologia rivale, ovvero il telefono, con la consapevolezza di aver posto le basi per lo sviluppo della comunicazione.