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Negli ultimi anni, i palloni da calcio si sono evoluti sempre di più tramite l’utilizzo di nuovi materiali, tecniche di lavorazione e progettazioni sempre più elaborate. Ad oggi, proprio grazie alla celebre azienda tedesca Adidas, è stato sviluppato il pallone da calcio più tecnologico di sempre, chiamato Al Rihla.

Il nome Al Rihla non è sicuramente casuale, dato che in arabo le due parole messe assieme significano “il viaggio”, molto probabilmente per simboleggiare il percorso che ogni nazionale compie durante tutta la competizione. 

La sua struttura

In superficie è ricoperta da poliuretano e anche da 20 diversi pannelli termolegati che evitano l’utilizzo di cuciture. Per quanto riguarda l’interno, sono situati dei sensori che permettono di monitorare la velocità e la posizione del pallone.

foto da “soccerbible.com”

Tutto il reparto “tecnologico” è stato progettato e in seguito realizzato da un’altra azienda tedesca, ovvero la Kinexon, che, come citato in precedenza, ha sviluppato dei particolari sensori a batteria, ricaricabili in circa un’ora e utilizzabili per quasi sei ore di seguito

I sensori sono due: IMU (inertial measurement unit) e UWB (ultra wide band) che assieme servono a fornire varie informazioni sul pallone in tempo reale. Il tutto è contenuto proprio dentro il pallone tramite un sistema studiato da Adidas per evitare lo spostamento dei sensori al suo interno, così da prevenire eventuali problemi.

I principali utilizzi

Già dall’inizio del Mondiale, questi palloni sono stati fondamentali per riuscire a risolvere varie situazioni di gioco. La più nota è avvenuta durante Portogallo – Uruguay, in cui è stato contestato molto il primo gol di Bruno Fernandes, attuale centrocampista del Manchester United.

foto da “talksport.com”

In diretta, sul tiro-cross effettuato dal giocatore in seguito finito in rete, sembrava esserci stata una leggera deviazione da parte di Cristiano Ronaldo, che, tramite una spizzata di testa, sembrava aver siglato il gol del vantaggio per i portoghesi. Però, proprio grazie alle nuove tecnologie, si è riusciti a capire che Ronaldo non avesse deviato la palla e quindi il goal sarebbe dovuto essere stato assegnato a Fernandes.

Ormai le tecnologie si stanno sviluppando sempre di più nel mondo di oggi e anche in ambiti come il calcio, che si basano prettamente sulle doti fisiche di ogni singolo atleta, stanno prendendo piede varie forme di preparazioni atletiche e palloni sempre più “moderni”.

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Mi presento, il mio nome è Pietro, ho quindici anni e sono uno studente di quinta ginnasio al liceo classico della “Scuola alle Stimate” di Verona. La prima cosa che vorrei dire su di me è il carattere. Personalmente ritengo di avere dei pregi, ma anche dei grandi difetti. Il lato di Pietro positivo è caratterizzato principalmente dalla solarità e dalla tranquillità. Inoltre mi ritengo un tipo socievole e provo sempre a cercare l’armonia nei rapporti con le persone. Invece, parlando del mio lato negativo, vorrei partire citando la mia insicurezza. La poca fiducia in me stesso mi porta a prendere scelte o azioni sbagliate che coprono il vero me stesso. Questo è un problema che affronto da molti anni, ma che trovo sempre difficoltà a superare. Sono anche molto frettoloso e talvolta poco determinato. Ora vorrei soffermarmi sui miei hobby. Quello a cui tengo di più è la pallavolo, sport che pratico da 5 anni e che mi appassiona molto. Il mio ruolo è quello di palleggiatore e nonostante non abbia una statura troppo elevata, cerco sempre di farmi valere in campo. Il mio secondo hobby è uno strumento, ovvero il basso, che suono dalla terza elementare e che ormai fa parte di me. A scuola la materia che preferisco è grammatica (italiano) che mi piace molto e studio anche molto volentieri. Con questo credo di aver detto le caratteristiche principali della mia persona e di chi sono.

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