Nonostante l’attesa ci sembri ancora parecchio lunga, l’iter amministrativo per l’organizzazione degli Europei di calcio 2032 è già iniziato da qualche tempo e, pochi giorni fa, è stata confermata ufficialmente anche la presenza di Verona nella lista delle possibili città che potrebbero fare da sede per la fase finale della competizione sportiva. Infatti, lo stadio Marcantonio Bentegodi rientra nei dieci impianti selezionati per disputare la fase finale degli Euro 2032 se l’Italia dovesse essere indicata come paese ospitante della manifestazione. A contendersi la possibilità di aprire le porte all’atteso evento calcistico, oltre alla città veneta, troviamo: Milano (tra San Siro e nuovo stadio), Torino (Juventus Stadium), Genova (stadio Luigi Ferraris), Bologna (stadio Renato Dall’Ara), Firenze (stadio Artemio Franchi), Roma (stadio Olimpico), Napoli (stadio Diego Armando Maradona), Bari (stadio San Nicola) e Cagliari (nuovo Sant’Elia).
Lo scorso 12 aprile 2023, giornata della deadline per presentare i propri progetti, la Figc, Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha consegnato alla Uefa il Final Bid Dossier, documentazione di valutazione della candidatura italiana all’edizione dell’Europeo programmata per il 2032 nella quale sono stati inseriti i nomi di tutte le città designate a ospitare le diverse partite della competizione. Si è trattato di un lungo lavoro durato svariati mesi che ha visto coinvolti allo stesso tempo la Federazione, il Governo, il Parlamento, i Comuni e gli altri vari enti o associazioni.
Nei mesi a venire la Uefa esaminerà il dossier e l’assegnazione della fase finale di Euro 2032 sarà decisa durante il Comitato esecutivo del prossimo 10 ottobre, in cui verrà ufficializzata la sede degli Europei del 2028, per i quali si sfidano Inghilterra e Turchia, e del 2032, in ballo Italia e Turchia.
In merito alla notizia, il sindaco di Verona Damiano Tommasi dichiara: «Per la nostra città è una notizia bella e importante. Sicuramente è un grande traguardo, la conferma della centralità di Verona all’interno di un sistema produttivo come quello del Triveneto, un successo fondamentale per la stessa Regione Veneto, che ringrazio per l’appoggio. È per noi una grande sfida perché ci costringerà ad alzare l’asticella come in tutti i grandi eventi che ospiteremo, dal 100° Arena di Verona Opera Festival alle cerimonie olimpiche, per mettere in mostra quello che è Verona, il nostro spessore economico e il nostro patrimonio culturale, che ci portano ad essere un importante luogo attento al turismo. Mi auguro dunque che questa candidatura possa andare a buon fine, per i nostri cittadini e le nostre cittadine, e sono convinto che faremo fare bella figura all’Italia».
Inoltre, in caso di assegnazione della gara alla FIGC, il Comune di Verona, come proprietario dello stadio, darà inizio ad un processo mirato all’adeguamento dell’impianto ai requisiti previsti dalla Uefa.
Il presidente della FIGC (e anche neo vicepresidente della Uefa) Gabriele Gravina rende noto: «Il dossier di candidatura dell’Italia per l’organizzazione di Uefa Euro 2032 è ispirato a un “Nuovo Rinascimento” è stato realizzato attraverso continue connessioni con i territori, esaltandone le bellezze storiche e artistiche, rispettandone impatto e sostenibilità. È frutto di un lavoro intenso, in cui il calcio si è fatto ancora una volta strumento di unità e aggregazione trasversale».
Entusiasta per l’avvenimento, si esprime anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «La nostra città ha tutte le carte in regola per primeggiare anche in questo. Verona è terra di sport. Dove il calcio ha scritto storie importanti, anche in tempi recenti. È anche una città cosmopolita, moderna, inserita in un contesto – quello del Veneto – che ben si presta ad accogliere appassionati di calcio da tutt’Europa, mettendo a sistema i grandi eventi sportivi con le bellezze storiche e artistiche. Lavoreremo anche per cogliere questo importante risultato».