Made in Italy è una serie televisiva italiana, prodotta da Taodue e The Family, composta da otto puntate che durano più o meno 50 minuti.
Siamo a Milano, è il 1974 e Irene Mastrangelo, una ragazza di ventitré anni e figlia di immigrati del Sud, è a un passo dalla Laurea in Storia dell’Arte quando litiga con un professore che non approva le sue idee, così Irene rifiuta il voto del suo esame.
Un fatto che ha suscitato delle liti nella sua famiglia poiché i suoi genitori avevano sacrificato molto per il suo percorso di studi. Così Irene decide di cercarsi un lavoro, per continuare gli studi, e viene assunta come apprendista nella prestigiosa rivista di moda “Appeal”.

Entra così a far parte di in un mondo completamente nuovo per lei, il mondo della moda, e ne rimane affascinata fin da subito.
La ragazza inizia a conoscere gli stilisti che proprio negli anni ‘70 iniziano a muovere i loro primi passi, infatti si passa dall’haute couture francese al pret-a-porter italiano. In questo modo infatti la moda italiana si affermò nel mondo.
Irene comincia così a capire che quel mondo, il mondo della moda, così stravagante e strabiliante, la appassiona e vorrà farsi un futuro in questa realtà, infatti questa determinazione la porterà a un percorso brillante ma dove non mancheranno ostacoli.
Ricordiamo che questi sono anche gli anni del referendum sul divorzio, dell’emancipazione della donna, delle proteste giovanili, del terrorismo, quindi un periodo pieno di rivoluzione, ed è in tutto questo che un gruppo di stilisti italiani riuscirà veramente a portare un cambiamento, e così facendo, a stravolgere il mondo della moda.
Gli stilisti di cui si parlerà nella serie sono: Armani, Valentino, Krizia, Versace, Missoni, Albini, Fiorucci, Curiel e Ferré.
Bisogna infatti ricordare che il pret-a-porter, ossia pronto da portare, nacque quasi come un aggettivo dispregiativo per la moda italiana, perché questi stilisti con il loro spirito creativo e la loro innovazione irrompono sulla moda francese che allora comandava sulle passerelle di tutto il mondo.
La moda italiana però si riscatta e presto si impone sulle scenario internazionale, arrivando quasi a conquistare il primato di qualità, soprattutto grazie all’abilità manifatturiera degli stilisti che adoravano definirsi pur sempre sarti.

Infatti si passerà dall’alta sartoria francese, con abiti fatti su misura e unici nel loro modello, ad una vendita “più al dettaglio” con un maggior numero degli stessi capi.
Inoltre a interpretare Giorgio Armani, sarà l’amico e attore, Raoul Bova, infatti lo stilista entusiasta di Made in Italy rivela: «Ho vivide memorie di quegli anni. La serie lo restituisce con una certa accuratezza e le inevitabili licenze poetiche». Non può essere più che felice per la scelta dell’attore che interpreta se stesso, che conosce e veste da anni ed è anche molto compiaciuto di come sono trattati il suo ruolo e quello della moda italiana nella fiction.

Raoul Bova afferma anche: «Io l’ho conosciuto 25 anni fa, ero un bambino e poi l’ho incontrato nel corso degli anni, è stato un punto di riferimento o lo indossavo o lo incontravo alle sfilate», e poi continua, «Mi ha mandato un messaggio facendomi i complimenti. È stato più di qualunque premio».
L’attore rivela anche che è stato molto bello raccontare l’Italia degli anni Settanta, voleva che Armani gli desse l’ok per interpretare il suo personaggio, cosa che tra l’altro non è stata poi così facile.
La protagonista Irene verrà interpretata da Greta Ferro, modella e attrice italiana, tra l’altro volto per Giorgio Armani Beauty e vedremo anche Margherita Buy anche lei amica di Armani, nei panni della caporedattrice della rivista Rita Pasini.
Personalmente penso che questa serie sia fatta molto bene e garantisce una piena veduta del mondo della moda, ma anche quello al di fuori, degli anni ’70.