Ora è ufficiale e non ci sono più dubbi sul cadavere ritrovato il 18 novembre 2022 a Novellara, è quello di Saman Abbas. «È stata identificata da un’anomalia dentaria, grazie a foto e video», riferisce l’avvocato Barbara Iannuccelli, che assiste l’associazione ‘Penelope’ ed è parte civile nel processo che a febbraio inizierà a carico di cinque familiari della giovane pachistana uccisa la notte del 30 aprile 2021.

«L’osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post mortem», continua l’avvocato. La frattura dell’osso, nella parte anteriore del collo, renderebbe sempre più vera l’ipotesi di strangolamento.
Per la morte della giovane, che si era opposta a un matrimonio combinato con un connazionale, sono in carcere in Italia, in attesa di processo, tre famigliari (lo zio Danish Hasnain e dei cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq), mentre si attende una decisione sull’estradizione del padre. La madre, Nazia Shaheen, è ancora latitante.

Shabbar Abbas si è presentato davanti al giudice istruttore di Islamabad. Tuttavia, non si è svolta alcuna udienza a causa dell’assenza di un funzionario dell’agenzia investigativa pakistana. La prossima udienza si terrà il 19 gennaio. Il magistrato ha ordinato la presenza di tutte le parti interessate durante la prossima udienza. Il magistrato ha domandato ad Abbas dove si trovi la moglie, l’uomo ha risposto: “Sono in prigione, non ne so nulla”.