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Oggi, 8 marzo, si celebra in tutto il mondo (anche in Italia) la Giornata Internazionale della donna. Se dovessimo attribuire a questa ricorrenza un colore, sarebbe sicuramente il giallo, visto il fiore che viene regalato per l’occasione: la mimosa.

Perché si regala proprio la mimosa

Teresa Noce (foto Wikipedia)
Teresa Maffei (foto Facebook)

Alcune testimonianze affermano che alla fine della Seconda guerra mondiale, nel lontano 1945, la mimosa fosse uno dei pochi, se non l’unico fiore, a crescere e fiorire in mezzo alle rocce, come per simboleggiare una rinascita. A quel tempo erano molte le persone che giravano con un mazzetto di questo fiore, anche perché era economico e facile da procurarsi.

La tradizione di regalare le mimose l’8 marzo risale ufficialmente al 1946, quando tre membri dell’Unione donne italiane (Rita Montagna, Teresa Noce e Teresa Maffei), in seguito ad una riunione, decisero di dichiarare questo fiore simbolo della festa della donna

Donne al lavoro nelle fabbriche (foto Corriere)

Anche se non ufficialmente, tale usanza c’era già da un po’ di tempo, durante il periodo fascista. Infatti nelle fabbriche era tipico da parte delle donne scambiarsi un mazzolino di mimose tra colleghe come emblema della propria forza, mentre lottavano per ottenere diritti che in quegli anni non erano ancora riconosciuti.

Il fiore

Mimosa

La mimosa è un fiore appartenente alla famiglia delle mimosaceae, originarie dell’Australia e solitamente caratterizzate da foglie bipennate e infiorescenze profumate. Ci sono varie tradizioni che attribuiscono significati diversi a questo fiore: tra i più comuni troviamo forza e femminilità, la sconfitta del male da parte del bene. Vi è poi, da parte degli indiani d’America, la tendenza di regalare la mimosa alle ragazze per dichiarare loro il proprio amore, un po’ come le rose in Italia. Altre culture invece la utilizzano per comunicare ad una donna i propri sentimenti senza che nessuno lo sappia, in segreto

Questo fiore è caratterizzato da tante piccole e morbide palline di sottili petali gialli somiglianti ad aghi minuscoli, che simbolicamente ricordano l’unione delle donne durante il periodo difficile di lavoro nelle fabbriche e di lotta per i diritti femminili. Sono molto profumate e ricordano anche l’inizio della primavera.

La festa della donna

Oltre che in memoria delle vittime dell’incendio dell’industria tessile di cotone di New York, avvenuto l’8 marzo 1911, in cui persero la vita 134 donne, questa giornata internazionale é stata istituita per ricordare la lotta per i diritti femminili e per le conquiste politiche, sociali ed economiche che le donne hanno fatto. In Italia si festeggia dal 1922.

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Mi chiamo Giulia Recchia, vengo da Verona e frequento il liceo classico. Sono una persona solare, amo uscire e stare con gli amici. Mi piace leggere, soprattutto se si tratta di romanzi o storie d’amore. Sono molto determinata e cerco sempre di raggiungere i miei obiettivi: da quando sono piccola il mio sogno è quello di trasferirmi in America, la mia città del cuore è New York e vorrei riuscire ad entrare nella sua università, per questo voglio impegnarmi il più possibile a scuola. Non so ancora cosa mi piacerebbe fare dopo gli studi ma sono sicura che riuscirò a trovare un lavoro che mi piaccia e che mi renda felice e indipendente. Faccio ginnastica artistica da quasi undici anni. L’ho sempre amata, mi alleno due o tre volte a settimana e nel corso degli anni mi ha dato tante soddisfazioni.

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